martedì 18 giugno 2019

MACERIE DEL SISMA. ELENA LEONARDI (FRATELLI D'ITALIA): CHE FINE FA IL RICAVATO DELLE VENDITE?


INTERROGAZIONE REGIONALE PER CONOSCERE IL PERCHE' DEL MANCATO INDENNIZZO AI COMUNI.

Comunicato integrale

La questione delle macerie del sisma finisce in consiglio regionale grazie ad un'interrogazione del capogruppo Elena Leonardi, di Fratelli d'Italia, la quale esordisce ricordando il decreto Legislativo 189 relativo al sisma il quale stabilisce che il Piano per la gestione delle macerie è redatto anche allo scopo di limitare il volume dei rifiuti, recuperando i materiali che possono essere utilmente impiegati come nuova materia prima da mettere a disposizione per la ricostruzione conseguente ai danni causati dagli eventi sismici del 2016.
Leonardi ricorda che l'articolo 28 di questo decreto specifica che questi rifiuti, derivanti dai danni dovuti ai crolli, se non utilizzati, possono essere venduti “ed il loro ricavato è ceduto come contributo al Comune da cui provengono”. La norma è chiara – continua la rappresentante del partito di Giorgia Meloni – e di conseguenza il Soggetto Attuatore del Sisma, ha affidato il servizio di rimozione, trasporto, trattamento e successivo avvio a recupero o smaltimento delle macerie ed altri materiali derivanti dal crollo degli edifici, alla Società Cosmari del maceratese.
Nel mese di ottobre 2017 il Servizio Protezione Civile regionale ha emesso così il Piano Operativo Regionale per la Gestione Macerie sisma 2016, in esso si ribadisce che per i materiali non utilizzati, il ricavato della loro vendita è ceduto come contributo al Comune da cui provengono tali materiali.
Tutti i comuni del cosiddetto Cratere non hanno visto sinora un euro di “contributo” a seguito dell'applicazione dell'articolo 28 della legge 229/2016 – il consigliere Elena Leonardi – ricorda, ad esempio, i sindaci di Arquata del Tronto e di Acquasanta Terme, che la stampa ha definito “stanchi” ed "al limite.. perchè in tre anni non stato fatto quasi nulla”.
Nell'interrogazione della Leonardi pertanto si chiede che fine hanno fatto i fondi di cui al ricavato della vendita delle macerie che dovrebbero andare ai comuni: nella sola provincia di Ascoli Piceno difatti i quantitativi di macerie rimosse hanno superato i 305 milioni di Kg, in quella di Macerata siamo a pari livello (circa 306 milioni di Kg).
Si chiede di rendere conto delle motivazioni che stanno portando al mancato risarcimento ai comuni dei ricavati previsti dal Decreto 189/2016, inoltre come intende agire la Regione Marche, in qualità di soggetto attuatore del sisma 2016, affinché si applichi velocemente l'articolo in oggetto. Infine, nello specifico, a quanto ammonta, sinora, il ricavato delle vendite del materiale di risulta di cui al medesimo articolo 28 del Decreto Legislativo 189/2016.