sabato 29 giugno 2019

La Capitana: scatta l’operazione “santa e martire”. E i parlamentari?


L’arresto della signorina Rackete, comandante della nave Sea Watch 3, è un atto sacrosanto. Lo è perché la suddetta signorina ha violato una legge italiana e le norme di navigazione. Ma lo è anche e soprattutto perché ha messo a repentaglio la vita delle persone a bordo della nave sotto il suo comando, forzando un blocco navale militare e, addirittura, speronando una imbarcazione della Guardia di Finanzia. Ci fosse stata una reazione, più che legittima, oggi parleremmo di cose ben più drammatiche.
Ma ora scatta l’operazione mediatica di beatificazione, santificazione e adorazione in vita della vergine martire di Norimberga o zone limitrofe. Quei cattivoni della Lega hanno arrestato la capitana coraggiosa, quella che ha sfidato l’orco cattivo Salvini e portato in salvo i poveretti. La storia non è proprio questa, e lo sappiamo, ma a farla credere ai soliti tifosi della politica è un attimo, poco importa se l’ordine d’arresto non l’ha firmato Salvini ma la Magistratura.
Rimane da capire l’atteggiamento dei parlamentari che sono corsi a salire sulla nave per dimostrare solidarietà (e farsi un po’ di selfie), oltre alle interpretazioni politiche che sembrano evidenti. Se la capitana ha commesso un reato, costoro non sono in qualche modo partecipi dello stesso?

Luca Craia