mercoledì 15 maggio 2019

ELENA LEONARDI (FDI) OSPITE ALLO STAND ISTITUZIONALE DELLA REGIONE AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO: “VETRINA STRATEGICA PER LA PROMOZIONE DELLE MARCHE”

Il Salone un'occasione persa per rimarcare valori di libertà, democrazia e confronto. In Italia si censura il passato ma si chiudono gli occhi sul presente”, ha aggiunto il Capogruppo di Fratelli d'Italia

Comunicato integrale

Elena Leonardi ospite al Salone del libro di Torino nello stand della Regione Marche: “una importante vetrina per la nostra Regione. Anche quest’anno ho voluto essere presente allo stand marchigiano del Salone del Libro, un corner strategico per la promozione turistica e culturale per le Marche e per le iniziative che i marchigiani sanno esprimere”. Ospite della Giaconi Editore di Recanati, il capogruppo di Fratelli d’Italia ha partecipato alla presentazione dei lavori di due giovani autori marchigiani: il poeta di Civitanova, Matteo Pirro, molto conosciuto sui social network che ha presentato la sua ultima raccolta “Per ogni lacrima che scende esprimi un desiderio”, e la graphic designer di Pesaro, Benedetta Leonardi, ideatrice della collana “Colora le Marche”, con le più importanti opere d’arte delle città marchigiane da colorare. Un’opportunità di interazione, contaminazione e promozione, quella espressa dall’angolo dedicato alle Marche, che si è potuta concretare anche intorno alle iniziative legate al 200° anniversario dell’Infinito di Giacomo Leopardi. Un anniversario celebrato nello stand istituzionale e che permesso di tracciare un parallelismo tra la cultura classica nel mondo e la declinazione moderna delle tematiche leopardiane. Una modernità che esalta l’intramontabilità del poeta di Recanati e, a 360 gradi, del libro, come veicolo primario di cultura e di bellezza. “Mi sento di ringraziare l’editore, che si occupa con attenzione di autori marchigiani – ha detto Elena Leonardi – e chi allo stesso modo evidenzia i talenti della nostra Regione, che si sanno fare strada nel panorama nazionale e internazionale. Dispiace, però, vedere che all’interno di un’iniziativa di così grande pregio e respiro, abbia trovato posto la censura, che si applica in nome in un certo autoritarismo e impedisce la circolazione e il confronto, che ritengo sempre positivo. In un paese come l’Italia si dovrebbe essere in grado di fare i conti con il passato senza strumentalizzazioni per il presente. Quella di Torino è stata un’occasione persa, e certe prese di posizione non fanno bene ai concetti di democrazia e di libertà che invece devono essere sempre garantiti. Con il solito doppiopesismo tutto italiano, che invece ha riservato un ampio spazio, proprio all'ingresso del Lingotto, allo stand di un Paese in cui vige la pena di morte, avvengono gravi violazioni dei diritti umani, le donne vengono discriminate e maltrattate e i reclusi condannati e torturati”.