sabato 4 maggio 2019

Arkeo: analisi spettroscopica del pigmento per datare meglio gli affreschi di Sant’Ugo.


Arkeo non fa soltanto promozione turistica per il territorio, non apre soltanto quel tesoro inestimabile che è l’Ecclesia di Sant’Ugo per farla visitare ai turisti che vengono da tutta Italia e dall’estero, non solo custodisce quel luogo e lo tiene monitorato curandolo in ogni particolare. Arkeo lo studia, vuole saperne di più, ha intessuto negli anni una rete di contatti con esperti di pittura medievale, di storia e di architettura, non che con restauratori e tecnici della conservazione, per avere sempre più definita la storia di questo luogo meraviglioso, storia che, ancora oggi, appare per molti versi misteriosa.
Per esempio, la datazione degli affreschi: è vero che la scritta didascalica sul San Paolo asserisce che la fattura dello stesso, e conseguentemente degli altri considerabili coevi, sia il 1299 (MCCLXXXXIX). Ciononostante, non possiamo avere la certezza che questa non sia, invece, la data di un rimaneggiamento, cosa piuttosto frequente all’epoca. Così come non abbiamo alcuna datazione certa per gli affreschi inquadrabili nel secolo successivo.
Per questo motivo, grazie all’aiuto dello storico dell’architettura Medardo Arduino, la cui amicizia ci è sempre preziosa, abbiamo preso contatto con una società che si occupa di effettuare degli studi spettroscopici sui pigmenti. Tramite questi studi, effettuati con tecniche per niente invasive che consentono di lavorare in situ sul pigmento del dipinto senza possibilità di arrecarvi alcun danno, avremo la possibilità di verificare i dati storici in possesso oppure di aprire nuove ipotesi di studio se non una datazione certa, nonché notizie specifiche sulle tecniche di realizzazione.
È un altro piccolo tassello che poniamo nel puzzle che stiamo ricomponendo circa la storia dell’ecclesia e della stessa Montegranaro, un puzzle che, fin qui, ci ha permessi di rivedere alcune tesi ritenute verosimili fino a poco tempo fa e riportate nei pochi testi a disposizione. Ricordiamo che tutti gli sforzi che compiamo non gravano minimamente sulla collettività in quanto le somme necessarie derivano direttamente dalle casse dell’associazione.

Luca Craia