venerdì 1 marzo 2019

Carnevale in Quaresima: rispettiamo le tradizioni di tutti tranne che le nostre.


La questione potrebbe essere di Fede, di credo, di religione: per il cattolico, il martedì di Carnevale segna la fine del periodo carnevalizio e, col Mercoledì delle Ceneri, comincia la Quaresima, periodo più di riflessione che di penitenza, ma che comunque si contraddistingue per una particolare attenzione alla sobrietà e l’invito ai credenti a non indulgere a frivolezze. Ma, siccome la Fede, quella vera, è appannaggio di pochi e oggi è diventata più un costume, una tradizione, una forma di socialità, io la metterei più sul piano della tradizione, che comunque è meritevole di rispetto e conservazione.
Per questo trovo, se non disdicevole, comunque poco rispettoso il fatto che, a Montegranaro, si festeggi il Carnevale, ormai da anni, la prima domenica di Quaresima. Lo trovo irrispettoso perché, che si creda o no, che si sia laici, agnostici, atei, anticlericali, mangiapreti o credenti, il cattolicesimo è parte della nostra cultura e la nostra cultura andrebbe rispettata, prima di tutti da noi che ne siamo eredi e custodi, poi da chi arriva nel nostro Paese portando la propria, di cultura. E, proprio per lo stesso principio che ci dice di dover giustamente rispettare le culture estranee alla nostra, dovremmo per prima cosa rispettare la nostra. E la nostra cultura, la nostra tradizione, lasciando da parte la Fede, dice che in Quaresima il Carnevale non si festeggia, si festeggia prima.   

Luca Craia