domenica 3 marzo 2019

Arkeo riporta i turisti a Montegranaro. Ma serve un progetto.

Una domenica da incorniciare, questa, per Arkeo. Un'apertura mensile ordinaria di Sant'Ugo che ha ricordato i fasti di prima del terremoto, quando ogni apertura l'antica chiesa veniva presa d'assalto dai visitatori grazie all'impegno e alla promozione della nostra associazione. Poi, il terremoto ha interrotto questo processo positivo, bloccando il turismo culturale in tutte le Marche del sud, con strutture inagibili o comunque chiuse e una circolazione degli appassionati pressochè annullata.
Abbiamo tenuto duro, mantenendo costanti le aperture e l'impegno per promuoverle anche quando non veniva nessuno, anche quando passavamo le domeniche al freddo da soli, anche quando la demoralizzazione era tanta da tentarci di abbandonare tutto. Abbiamo resistito e una giornata come quella di oggi ci premia e ci conforta.
C'è stata gente fin dall'apertura, visitatori provenienti da tutte le Marche, da Macerata, Fermo, Jesi ma anche da Firenze e addirittura dall'Inghilterra, oltre, naturalmente, gente del posto che ha approfittato dell'apertura per vedere o rivedere il nostro gioiello.
Il turismo a Montegranaro è possibile. Serve però un progetto complessivo, una visione di insieme che passi attraverso il recupero del centro storico e dell'intero patrimonio storico e culturale del paese. E poi è necessario agire in stretta collaborazione con il territorio, le strutture museali e ricettive. È ovvio che tutto questo non possa essere portato avanti da un'associazione culturale da sola.
Serve un indirizzo politico e amministrativo che ci auguriamo venga finalmente messo in campo in maniera seria da chiunque sarà chiamato ad amministrare Montegranaro dopo le elezioni. Arkeo ha maturato un'ampia esperienza in questo campo che sarà senz'altro messa a disposizione della collettività a patto che ci sia seriamente un progetto concreto per il turismo e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale.

Luca Craia