giovedì 7 febbraio 2019

Regione. L’assessore al turismo ha le idee confuse sulla geografia delle Marche.


Io non voglio vedere malafede nelle parole di Moreno Pieroni, assessore al turismo della Regione Marche, quando spiega di aver dirottato i fondi per rilanciare turisticamente il cratere del terremoto a Pesaro perché la gente prima va a Pesaro e poi a Camerino. Non voglio immaginare l’ennesima arrampicata sugli specchi e voglio convincermi che lo stridore d’unghie sul vetro sia solo un gatto fuori dalla finestra. Però, facendo questo sforzo di fiducia nei confronti di chi amministra il turismo regionale, mi tocca giocoforza credere che Pieroni non abbia idea di come funzionino i flussi turistici, che non abbia mai fatto un’analisi di come si muovono i turisti nelle Marche, che giri fanno, quali scelte effettuano per organizzare le loro vacanze e le loro visite.
Perché, se Pieroni avesse un quadro della situazione, si accorgerebbe che non esiste al mondo un turista che venga al mare a Pesaro e vada a visitare Visso nel pomeriggio, o che faccia la mattinata a Urbino e il pomeriggio ad Arquata del Tronto. Non esiste un turista che prenoti il soggiorno a Marotta e vada a cena dall’Erborista di Castelsantangelo sul Nera. Non so che dati abbia, l’assessore e se effettivamente abbia dati o se li abbia guardati, perché dati reali non possono in alcun modo dire queste cose. E qui sorge il dubbio, anzi due: l’assessore parla a braccio, va a memoria, agisce d’istinto e, comunque, non conosce la geografia della sua regione. E questo è un bel problema.

Luca Craia