Ha decisamente superato se stesso, il Sindaco di Macerata,
Romano Carancini, con l’iniziativa di esporre su Palazzo Conventati la bandiera
francese insieme a quella italiana. Un’iniziativa che ha subito suscitato forti
polemiche, sia perché giudicata politicamente inopportuna in quanto va in
direzione opposta a quella dell’interesse nazionale, sia perché, e questo è il
punto focale, in palese violazione della norma e del protocollo.
Ha cercato di smorzare le polemiche, Carancini, con un
post sul suo profilo Facebook in cui giustifica il gesto con il fatto che “non
c'è una sola parola contro qualcuno, o a favore di Macron ovvero contro Di Maio
e Salvini, né citati né pensati, oppure riferibili ai governanti o infine
contro il nostro governo”. E in effetti è difficile esporre parole contro
questo o quello sulla parete del municipio, ma il significato pareva palese.
È anche convinto, il Sindaco, di avere agito “senza violare alcuna norma perché ricordo che, in tema di
esposizione di bandiere all'esterno di edifici pubblici, agli enti locali è
consentita una propria autonomia”. E qui sbaglia, pechè la norma c’è e la
violazione c’è stata, non foss’altro per il fatto che, dopo il colloquio avuto sull'argomento con il Prefetto, avvenuto ieri pomeriggio, la bandiera d’oltralpe è improvvisamente quanto opportunamente stata ritirata.
Una brutta
figura che si poteva evitare, magari non facendosi prendere la mano da
entusiasmi ideologici e pensando un po’ di più ai problemi di Macerata, che
pochi non ne ha, piuttosto che a quelli del proprio partito.
Luca
Craia