Non toccate la gente di sinistra, non li stuzzicate,
non li provocate. Sono nervosissimi, sono incattiviti, sono ipereattivi, sono
pronti a litigare su qualsiasi cosa. L’altro giorno ho pubblicato un post
scritto provocatoriamente ma sostanzialmente innocuo in un gruppo Facebook che
tratta di lingua italiana e discute su grammatica e lessico. Il post trattava
dell’abuso di termini stranieri, e faceva l’esempio della parola “clochard”
usata in vece del nostro “barbone” e diceva: “In Italia non è mai morto di
freddo, o di altre cose, alcun clochard. In Italia muoiono di freddo, o di
altre cose, i barboni. Perché in Italia parliamo italiano, in Francia parlano
francese, e lì non muoiono i barboni, muoiono i clochard”. Sono stato
letteralmente scarnificato, accusato di disumanità e insensibilità, da tipi
barbuti nel cui profilo campeggiano post anti-salvini il meno violento dei
quali gli taglierebbe le parti basse.
Dipende probabilmente dall’astinenza di potere, un
potere che l’elettore di sinistra non ha mai avuto prima, almeno non più di quelli di
destra, ma il cui profumo era percettibile, assuefante, ormai irrinunciabile. Sembrano
fiere ferite e inferocite, mirano alla giugulare, vogliono mangiarsi gli
elettori non di sinistra con tutti i panni addosso, non importa quale sia il
pretesto. Oggi se fai uno starnuto indirizzando il getto verso destra sei un
lurido fascista e ti vogliono impiccare come Mussolini.
Del resto, gli argomenti di opposizione sono quelli
che sono. È frustrante attaccare l’avversario politico perché si è messo la
felpa della Protezione Civile, non trovando niente di meglio per criticarne la
politica. Eppure di argomenti per criticare l’attuale Governo non mancherebbero,
ce ne sono sempre, sbagliano tutti. Ma si preferisce la fuffa, chissà perché,
come si preferiva scagliarsi contro Berlusconi per le sue donnine piuttosto che
per come stava massacrando l’Italia. Ma l’elettore di sinistra è così: o ha
letto troppi libri e te li vuole raccontare tutti, oppure se la prende con le
felpe. Solo che lo fa con molta cattiveria, vuole venire a stanarti a casa,
zozzone di un elettore che non vota PD. Per cui attenti a quello che dite,
anche quando parlate di carbonara. Non si sa mai che il guanciale sia razzista
o il pecorino fascista.
Luca
Craia