Le domeniche montegranaresi, si sa, sono caratterizzate dal
silenzio, dalle strade vuote, dalla gente che non c’è, che va altrove. Domenica
scorsa, l’Epifania, è stata una domenica diversa per Montegranaro. Il centro è
stato popolato da famiglie, bambini, ragazzi e, in genere, da persone che hanno
approfittato del fatto che finalmente si fosse organizzato qualcosa per vivere
un po’ il loro paese.
L’Avis ha proposto, in collaborazione con l’Oratorio I Care
e Arkeo, la tradizionale festa della Befana, stavolta al chiuso per evitare il
freddo, eventuali scherzi del tempo e i problemi di sicurezza che ogni anno
rendono complicata l’organizzazione, complice forse la scarsa elasticità di chi
i problemi dovrebbe risolverli piuttosto che crearli. Una bella festa per
famiglie, al teatrino della Pievania, per ribadire il concetto della cultura
del dono nei confronti dei più giovani, perché questa cultura diventi comune.
Befane, dolci, giochi e allegria, una bella festa di paese.
Più tardi Arkeo ha aperto l’ecclesia di Sant’Ugo con una giornata
dedicata a visite studiate per i più piccoli, con la proiezione di cartoni
animati sulla storia dell’Epifania e la leggenda della Befana. Un grande
afflusso di gente, come era tanto che non capitava, segno che quando le
associazioni collaborano le cose funzionano meglio.
Una giornata vivace, quindi, grazie all’opera del mondo dell’associazionismo
e del volontariato che, come sempre, riesce a tenere vivo quel poco che rimane
del senso di comunità del paese.
Luca Craia