“È certo che nella Regione Marche sarà garantita a
tutti l’assistenza sanitaria”, è quanto afferma il Presidente della Regione,
Luca Ceriscioli, in merito al Decreto Sicurezza e alla sua applicazione tanto
contestata da Sindaci e Governatori di sinistra. Il Presidente marchigiano
motiva questa sua affermazione con l’articolo 32 della Costituzione Italiana
che recita: “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal
rispetto della persona umana”.
Ceriscioli afferma che tale articolo costituzionale è
per lui un faro. Evidentemente solo quello, perché per il resto, laddove la
Carta stabilisce le modalità con le quali si può ricorrere contro provvedimenti
di cui si sospetta l’incostituzionalità, l’interesse è decisamente minore. In
realtà il Presidente della Regione Marche dice di aver “dato mandato agli
uffici competenti di verificare i requisiti per il ricorso alla Corte
costituzionale sul decreto sicurezza”. Intanto, però, certo di aver ragione, fa
di testa sua. Diciamo che, alla fine, il ricorso alla Corte è un proforma,
visto che Ceriscioli sa già quale ne sarà in pronunciamento, a quanto pare.
Ceriscioli gestisce una Regione piena di problemi, tra
la produzione industriali in calo, l’economia che va a rotoli, l’impoverimento
generale, la proliferazione di sacche delinquenziali e, soprattutto, il
terremoto e i terremotati che, a distanza ormai di due anni e mezzo, ancora non
vedono partire la ricostruzione, anzi, vedono aggravarsi i propri problemi.
Eppure la sua priorità sembra essere quella di mettere i bastoni tra le ruote
al governo. Forse perché, in questo caso, non ci sono nastri da tagliare.
Luca
Craia