Comunicato
integrale
Il Presidente Ermanno Vitali e Il Consiglio Direttivo
dell’AVIS locale sono ben lieti di rappresentare una Comunale che è l’orgoglio
della città e del territorio.
Nel corso del 2018, nonostante in alcuni giorni non
sia stato possibile donare a causa della mancanza di medici, la Comunale di
Montegranaro si conferma come una delle più vive di tutta la provincia, visto
che nel 2018 vi sono stati 54 nuovi donatori ed essendo arrivata 1.155
donazioni, di cui 1031 di sangue e 124 di plasma, con una crescita di quasi il
22% rispetto al 2017 quando le donazioni furono complessivamente 947: numeri di
assoluto prestigio che testimoniano quanto l’AVIS e soprattutto la cultura del
dono siano radicati nei Montegranaresi.
Basti pensare che i numeri prestigiosi delle donazioni
sono ancor più splendenti se solo si pensa che, rispetto alla popolazione
residente, sono di quasi il 40% maggiori rispetto a quelli della Regione Marche
e più che doppi rispetto a quelli della media nazionale: se l’Italia avesse i
numeri di Montegranaro, l’AVIS passerebbe da 2 milioni di donazioni annue ad
oltre 5,5 milioni. Che dire di più?
Brava Montegranaro e Forza AVIS
Vi sono però, in un bilancio così gradevole, delle
nubi fosche all’orizzonte quali il rapporto con l’ASUR locale.
La cronica mancanza di medici, e soprattutto
l’assoluta inerzia dell’ASUR di trovarne dei nuovi, sta decretando la chiusura
di molti centri trasfusionali, tra cui quello di Montegranaro, in troppi giorni
della settimana: da questo punto di vista l’atteggiamento dell’ASUR è una vera
mortificazione, che non possiamo non censurare e condannare, anche per rispetto
ai volontari ed ai loro sforzi.
Appare infatti schizofrenico da una parte chiedere ai
donatori sempre maggiori quantità di sangue senza che i donatori stessi possano
effettuare donazioni a causa della mancanza di personale medico: una così bella
macchina del dono e di concreto aiuto verso il prossimo, quale quella
dell’AVIS, rischia di rimanere ferma.