" LUCI E OMBRE DI UNA LEGGE CHE DELEGA TROPPO
ALLA GIUNTA REGIONALE "
Comunicato integrale
Approvata in Consiglio Regionale la proposta di
legge sul riordino delle politiche abitative regionali, una legge – esordisce
la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi – che arriva a
distanza di quasi tre anni dalla prima stesura a firma proprio della
sottoscritta.
La difficoltà di affrontare l'argomento per così
lungo tempo è un evidente segnale di come la maggioranza regionale su certe
tematiche sia ancora ideologicizzata. Nel discorso in Aula il consigliere Elena
Leonardi afferma che in questa legge votata oggi, ci sono punti condivisibili
come gli investimenti per la messa in sicurezza e l'eliminazione di barriere
architettoniche o, ancora, il principio del destinare prioritariamente, secondo
le regole della sussidiarietà, le case popolari a chi risiede nel nostro
territorio da più tempo. L'introduzione dei cinque anni di permanenza nel
territorio marchigiano e il definire un punteggio aggiuntivo per chi risiede in
un Comune, con punti in aumento per l'arco temporale che va dai dieci ai venti
anni, sono finalmente un gesto concreto per i cittadini che da troppo tempo
rimarcano diseguaglianze e disparità di trattamento rispetto all'ultimo che
arriva vanno nella direzione dei principi che avevo auspicato nella mia
proposta anche se potevano essere più incisivi in tal senso.
La Leonardi ritiene positiva anche la tutela nei
confronti delle morosità incolpevole, che, in un periodo di crisi come quello
attuale, deve essere una considerazione da non sottovalutare come pure il dover
definire una scadenza certa per la verifica periodica del mantenimento dei
requisiti per poter usufruire delle medesime case popolari.
Diverse sono però anche le "note dolenti"
della legge approvata, come quello di accentrare il potere nelle mani della
Giunta, diminuendo il confronto democratico: lo vediamo con le modalità di
nomina del Presidente dell'Ente Regionale Edilizia Residenziale Pubblica e
addirittura, nella designazione del Segretario del medesimo ente. La Leonardi
critica fortemente anche il fatto che la Giunta avrà il potere di definire i
criteri per l'individuazione delle modalità di attestazione dei requisiti per
avere le case popolari. Dubito fortemente – e l'ho anche ribadito presentando
emendamenti migliorativi in tal senso - che la Giunta Regionale avrà il
coraggio di inserire tra i parametri da valutare anche i patrimoni posseduti
all'estero dai cittadini extracomunitari. Eppure – prosegue Leonardi – un
discorso di vera equità sociale vorrebbe che le verifiche fossero fatte
concretamente attraverso consolati ed ambasciate, laddove i paesi abbiano
problemi concreti nel rilasciare documentazione efficace; saranno i comuni a
valutare poi, con apposito punteggio, la situazione. Purtroppo – continua la
Leonardi – troppi "furbetti" hanno usufruito di case popolari con, lo
si è visto anche da indagini emerse negli anni, proprietà all'estero non
dichiarate. Non possiamo più permettere – secondo Leonardi – che ci sia una
discriminazione fra chi da una parte ha proprietà in Italia e può (e deve)
essere controllato e verificato e chi, dall'altra parte, come i cittadini
extracomunitari, può solo presentare un'autocertificazione. E' lo stesso
Consiglio delle Autonomie Locali che lo mette nero su bianco ma che – conclude
la Leonardi - la maggioranza regionale non ha adeguatamente recepito.