Sono inferociti i commercianti del centro di Civitanova
Marche. Indire una manifestazione proprio oggi, 15 dicembre, giorno
tradizionalmente di shopping natalizio, e per farlo bloccare gran parte del
centro della città, quel centro che già soffre enormemente la concorrenza dei
centri commerciali, significa non avere idea di quali siano le reali necessità
di Civitanova, oppure infischiarsene.
Per carità: il diritto a manifestare è sacrosanto, ma
bisognerebbe farlo andando verso il bene comune e non per motivazione
ideologiche che, in un momento di grave crisi come questo, possono passare
tranquillamente in secondo piano rispetto alle necessità dei cittadini. E i cittadini
civitanovesi che lavorano e vivono di commercio, con le attività di un centro
che sta morendo sempre più a causa delle politiche commerciali suicide che
favoriscono sempre più la nascita di grandi poli esterni al tessuto urbano,
oggi sono arrabbiati, e hanno ragione.
A dire il vero, l’Amministrazione Comunale aveva cercato di
convincere gli organizzatori della manifestazione a posticiparla a dopo le
Feste, ma sembra che non ci sia riuscita. Civitanova bloccata, quindi, e danni
economici ai commercianti che hanno sfogato la propria rabbia sui social
network, in particolare nel gruppo Facebook “Civitanova Speakers’ Corner”. Quando
la sinistra italiana tornerà sul pianeta Terra, sarà sempre troppo tardi.
Luca Craia