È di 300 Euro a famiglia la cifra messa a disposizione
dal Comune di Montegranaro per il “fondo antricrisi”. Non è una somma che
cambia la vita ma, come si dice, piuttosto che niente, è meglio piuttosto. Questo
piccolissimo aiuto dato per essere “sempre vicini ai soggetti più deboli”, come
dice testualmente il vicesindaco Ubaldi, viene distribuito sulla base di un
regolamento. Questo regolamento, se lo leggiamo bene, è grossomodo lo stesso con
il quale si assegnano gli alloggi popolari.
Ecco, gli alloggi popolari: sappiamo benissimo che
quasi tutte le case di edilizia popolare pubblica vengono assegnate a cittadini
extracomunitari. Questo avviene perché il regolamento, così come è concepito,
esclude di fatto i cittadini italiani per effetto di alcuni fattori reddituali
che non tengono conto, per esempio, dei beni posseduti in patria dagli
stranieri.
Proprio nei giorni scorsi, il Presidente del Consiglio
Comunale, Walter Antonelli, memore degli impegni presi quasi un anno fa anche
con i rappresentanti delle associazioni che tutelano gli interessi del centro
storico, ha proposto di modificare i criteri di assegnazione degli alloggi
popolari inserendo il computo del patrimonio che gli stranieri possiedono fuori
dai confini italiani.
Credo che sia ovvio che anche i contributi del “fondo
anticrisi” seguano le sorti delle case popolari, visto che i criteri di
assegnazione sono più o meno gli stessi. Perché quindi proseguire su questa
linea e non valutare modifiche anche in questo campo? Vorrei ricordare a Ubaldi
e soci che, tra i soggetti più deboli, oggi purtroppo ci sono tantissimi nostri
concittadini in difficoltà a causa della perdita del lavoro e della situazione
che, come ben sappiamo, a Montegranaro prende, in certi casi, connotazioni drammatiche.
Ci sono Italiani che hanno pagato le tasse, tante
tasse, fino a pochi mesi fa e ora fanno fatica ad arrivare a fine mese, campando
solo grazie alle famiglie e a quei pochi beni che, però, influiscono sul
reddito ISEE e li tagliano fuori da quasi tutti i sussidi. Ci sono invece
stranieri che in patria posseggono capitali anche ingenti, ma in Italia non
vengono computati. Credo sia ora di riportare il tutto in una situazione più
giusta ed equa.
Luca
Craia