Da qualche parte la dovremo pur mettere, quest’immondizia,
questo è certo. Eppure sembra non la voglia nessuno. Roma è sull’orlo dell’ennesimo
allarme rifiuti, dopo l’incendio della TMB della scorsa settimana, ed è molto
probabile che, come avviene di solito, chiederà aiuto a discariche e impianti
di tutta Italia per evitare di passare un Natale sommersi dalla “monnezza”.
Esiste la forte possibilità che chieda aiuto anche alle
Marche, e qui capita un fatto che, di per sé, dice poco, ma che rappresenta in
pieno il vuoto politico che ci governa. L’assessore Sciapichetti, competente il
Regione per la materia, dice che ancora non sa se accetterà l’eventuale
richiesta di Roma, si riserva di valutarla quando e se arriverà. La cosa
potrebbe avere senso, perché solo dopo una richiesta ufficiale si può sapere
nel dettaglio che tipo di rifiuti arriveranno e come trattarli.
Ma perché attendere la richiesta? Non esiste un piano in
questi casi? Non si sa già di partenza come gestire una domanda di smaltimento
al di fuori della routine, nel caso si tratti questo o quel tipo di rifiuto?
Credo che la Regione dovrebbe essere in grado di rispondere immediatamente all’eventuale
richiesta di Roma, e di sapere esattamente quale la risposta possa essere in
maniera preventiva. Il fatto di dover fare un piano a seguito della domanda
ufficiale, dimostra forse che non si ha bene in mete il quadro della situazione
esistente.
È un dubbio che personalmente ho da tempo, e mi deriva, per
esempio, dal fatto che a Fermo si sta costruendo un ospedale nuovo di zecca a
poco più di un chilometro da un’area in cui ci sono una discarica di discrete
dimensioni, maleodorante e certamente non salubre, una porcilaia e una centrale
a biomasse, anch’esse non esattamente il massimo per la salute. Se si avesse un’idea
più precisa della rete di smaltimento dei rifiuti marchigiana, forse l’ospedale
lo farebbero da un’altra parte. Forse.
Luca Craia
Foto: Prima Pagina Online