mercoledì 21 novembre 2018

Porto Sant’Elpidio: una petizione contro la Granfondo. Quando lo sport danneggia tutto il resto.


Gare ciclistiche ovunque, contro le condizioni meteorologiche, contro le logiche del traffico, contro le logiche del commercio, incuranti del disagio che si crea. Sono tanti ma non tantissimi gli appassionati di questo sport, sicuramente meno di quelli che subiscono i disagi di gare organizzate senza razionalità, bloccando ogni altra attività nell’attesa che partano, circolino e taglino il traguardo le biciclette. Lunghe file di auto fermate da omini in giubbetto catarifrangente privi dell’autorità per farlo, automobilisti rassegnati, perché mettersi contro il mondo dello sport oggi è da temerari.
Le vediamo tutto l’anno, queste gare locali, che assegnano premi locali ad atleti locali. Le vediamo, circolando per le strade della provincia, quasi ogni fine settimana, capaci di bloccare la statale, le provinciali, con disagi pesanti per il traffico e gli spostamenti. Una violazione, secondo molti, del diritto alla mobilità a vantaggio di pochi.
A Porto Sant’Elpidio si usa da diversi anni fare la gara ciclistica su strada il giorno di Pasquetta, il lunedì di Pasqua. Per la gioia degli appassionati dei pedali, la gara è capace di tenere bloccata l’intera cittadina per ore, proprio in un giorno di festa in cui le attività ricettive attendono turisti, oggi agevolati dal nuovo collegamento con l’Umbria, e questi turisti vengono fermati per far passare il serpentone di biciclette. Un giorno in cui aziende di ristorazione, pizzerie, rosticcerie vorrebbero lavorare regolarmente ma non riescono nemmeno a consegnare il loro prodotto o a farsi portare la merce perché le strade sono impercorribili. È facile immaginare il danno per le attività commerciali che, in un giorno di festa, vorrebbero fare incasso come è giusto che sia.
Qualcuno sta dicendo no con una petizione online, sulla piattaforma Change, per le motivazioni di cui sopra. Non si dice no alla gara, non si vuole negare il piacere di vedere sfrecciare atleti su due ruote che si sfidano sull’asfalto. Si chiede che tutto questo venga fatto razionalmente, in tracciati che non blocchino la città, che lascino la normale attività di un giorno festivo svolgersi normalmente. Al momento hanno firmato in 140, pochini in realtà. Ma si può ancora aderire alla raccolta firme. Questo è il link per firmare online:


Luca Craia