mercoledì 7 novembre 2018

Lucentini fa crescere la Lega nel Fermano. Ma attento alla politica locale della clientela.


Ho letto con grande interesse l’intervista all’amico Mauro Lucentini di Lolita Falconi pubblicata oggi dal Corriere Adriatico, interesse derivante sia dal rapporto personale con un uomo che conosco da tempo ma anche dal fatto che reputo una cosa ottima per Montegranaro, a prescindere dagli orientamenti politici, avere un Montegranarese alla guida di una realtà così importante come può essere la Lega in questo momento.
Tornando ai temi trattati nell’intervista, non posso che trovarmi d’accordo con lui sull’analisi che fa sui temi della Provincia post-riforma e sul voto che si è svolto la scorsa settimana, regalandoci un ente vuoto e sostanzialmente ingovernabile. La provincia voluta da Renzi è un’entità inutile ma che ha delle competenze che non riesce ad assolvere, e questo può innescare meccanismi pericolosi per il territorio.
Lucentini disquisisce anche sullo strano comportamento di Forza Italia, in forte crisi di identità e carente di una leadership credibile sia a livello nazionale che locale. È un serpente senza testa, il partito di Berlusconi, e ora si aggira nei meandri della politica creando danni, come ha fatto a Fermo agevolando di fatto la vittoria del PD. È un comportamento che si ripeterà probabilmente anche nelle prossime amministrative per i comuni, dove quello che fu un grande partito potrà ancora giocarsi la carta del passato, in attesa della nuova attestazione elettorale che, prevedibilmente, lo vedrà enormemente ridimensionato.
Invece la Lega sta crescendo nel Fermano esattamente come a livello nazionale. Lucentini, molto in linea col pensiero di Salvini, si sta muovendo bene e sta portando un partito che, fino a pochi mesi valeva uno zero virgola, a essere forse il primo a livello locale. Ne abbiamo già avuto prova alle scorse politiche ma Lucentini deve stare attento perché le amministrative per i comuni sono ben diverse dalle elezioni nazionali. Qui entrano in campo fattori locali che possono cambiare di molto le prospettive, tra inaugurazioni dell’ultim’ora, i rapporti interpersonali tipici dei piccoli centri e una politica clientelare che tarda a morire e prevarica solitamente l’interesse collettivo.
Per questo motivo credo che il mio concittadino debba lavorare sodo in questi mesi che ci separano dal voto, perché le politiche locali del PD hanno prodotto risultati negativi esattamente come quelle nazionali ed è auspicabile una nuova visione del territorio e degli interventi necessari. Ma vincere sul PD, nel Fermano, non sarà facile.

Luca Craia