Ho letto con grande interesse l’intervista all’amico Mauro
Lucentini di Lolita Falconi pubblicata oggi dal Corriere Adriatico, interesse
derivante sia dal rapporto personale con un uomo che conosco da tempo ma anche
dal fatto che reputo una cosa ottima per Montegranaro, a prescindere dagli
orientamenti politici, avere un Montegranarese alla guida di una realtà così
importante come può essere la Lega in questo momento.
Tornando ai temi trattati nell’intervista, non posso che
trovarmi d’accordo con lui sull’analisi che fa sui temi della Provincia post-riforma
e sul voto che si è svolto la scorsa settimana, regalandoci un ente vuoto e
sostanzialmente ingovernabile. La provincia voluta da Renzi è un’entità inutile
ma che ha delle competenze che non riesce ad assolvere, e questo può innescare
meccanismi pericolosi per il territorio.
Lucentini disquisisce anche sullo strano comportamento di
Forza Italia, in forte crisi di identità e carente di una leadership credibile
sia a livello nazionale che locale. È un serpente senza testa, il partito di
Berlusconi, e ora si aggira nei meandri della politica creando danni, come ha
fatto a Fermo agevolando di fatto la vittoria del PD. È un comportamento che si
ripeterà probabilmente anche nelle prossime amministrative per i comuni, dove
quello che fu un grande partito potrà ancora giocarsi la carta del passato, in
attesa della nuova attestazione elettorale che, prevedibilmente, lo vedrà
enormemente ridimensionato.
Invece la Lega sta crescendo nel Fermano esattamente come a
livello nazionale. Lucentini, molto in linea col pensiero di Salvini, si sta
muovendo bene e sta portando un partito che, fino a pochi mesi valeva uno zero
virgola, a essere forse il primo a livello locale. Ne abbiamo già avuto prova
alle scorse politiche ma Lucentini deve stare attento perché le amministrative
per i comuni sono ben diverse dalle elezioni nazionali. Qui entrano in campo
fattori locali che possono cambiare di molto le prospettive, tra inaugurazioni
dell’ultim’ora, i rapporti interpersonali tipici dei piccoli centri e una politica
clientelare che tarda a morire e prevarica solitamente l’interesse collettivo.
Per questo motivo credo che il mio concittadino debba
lavorare sodo in questi mesi che ci separano dal voto, perché le politiche
locali del PD hanno prodotto risultati negativi esattamente come quelle
nazionali ed è auspicabile una nuova visione del territorio e degli interventi
necessari. Ma vincere sul PD, nel Fermano, non sarà facile.
Luca Craia