Le indiscrezioni trapelate dai giornali circa gli
schieramenti che si stanno configurando per candidarsi al governo di Montegranaro
alle elezioni amministrative della prossima primavera (pare si voti il 26
maggio, insieme al rinnovo del Parlamento Europeo), stanno delineando un quadro
piuttosto interessante dove, se quanto si è saputo fosse confermato, avremmo
delle novità piuttosto interessanti dall’opposizione a fronte della riconferma quasi totale
dell’esistente nella maggioranza.
In effetti, da quello che so, nella compagine che fa
riferimento al Gruppo Consiliare di “Viviamo Montegranaro” si sta lavorando a
una squadra nuova dove l’esperienza di alcuni membri possa sposarsi con idee
fresche e nuove competenze. I nomi trapelati sulla stampaper la candidatura a Sindaco, primo fra tutti quello di Lucio
Melchiorri ma anche quello di Ermanno Vitali, sono proposte che vedo molto
positivamente, sia per i curriculum dei due sia per la mia diretta conoscenza
personale che può testimoniare stima per le competenze e le capacità, e rispetto
per le persone. Ovviamente non basterà un capolista eccellente come possa
essere uno dei due candidati di cui si parla, ma servirà una squadra che sia
all’altezza, e credo che la direzione sia quella: una squadra rinnovata,
competente e molto vicina alle reali necessità dei cittadini.
Dall’altra parte c’è l’attuale maggioranza che sembra
intenzionata a riconfermare la squadra uscente, evidentemente nella convinzione
di aver lavorato bene, nonostante la consapevolezza della non immensa simpatia suscitata dall'attuale Sindaco, cosa a cui si può sopperire con gli ultimi nastri da tagliare prima del voto. Qui gli equilibri sono molto delicati, per cui è
ragionevole pensare a una riproposizione pressochè totale dell’organigramma
consiliare, in modo di mantenere i valori salvo rivendicazioni di cui non siamo
a conoscenza.
Certamente Ubaldi non lascerà un millimetro all’alleato, e quest’ultimo
dovrà salvaguardare i rapporti di forza interni. È quindi pensabile che, almeno
per quello che riguarda gli ubaldiani e il PD, poco cambierà. I cambiamenti ci
saranno, probabilmente, per quanto riguarda i due personaggi non inquadrati
negli schemi di partito: Walter Antonelli, attuale Presidente del Consiglio Comunale,
e l’assessore uscente, Giacomo Beverati.
Possiamo solo azzardare delle ipotesi, la prima delle
quali piuttosto ragionevole: credo infatti che Beverati sia in forte odore di
trombatura, favorendo così l’inserimento del nuovo acquisto, Andrea
Franceschetti, la cui candidatura è stata proposta e pompata fin dall’estate
scorsa in occasione della Festa de L’Unità locale. Ritengo che Franceschetti
possa inserirsi come assessore scavalcando Beverati perché credo sia
impensabile possa svolgere il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale al
posto di Antonelli, ruolo dove sono necessari esperienza e competenza, cose di
cui il nuovo entrato in squadra non è dotato. Meglio quindi un ruolo di
assessore dove possa essere affiancato da persone più esperte. Oltretutto il
ritorno di Franceschetti segna una sorta di pax interna alla sinistra
montegranarese, anche se parziale, in quanto l’ex Presidente di Città Vecchia
rappresenta un ramo del PD che, con la sua fuoriuscita dai ranghi di qualche
anno fa, ha fatto tremare non poco le fondamenta della sezione di Palazzo
Francescani. Una riappacificazione non può che essere positiva per lo
schieramento guidato dal Sindaco Mancini, anche se, temo, non porterà grandi
vantaggi in termini di voti spiccioli perché, comunque, il target elettorale
rimane il medesimo.
Le sorti di Antonelli non sono chiare, ma pare evidente una
sua esclusione dalle candidature. Antonelli è stato una spina nel fianco della
maggioranza praticamente da sempre e si è mosso in maniera autonoma e spesso critica
fin dai primi giorni. Antonelli, però, così come Beverati, non ha una struttura
politica alle spalle, per cui suo futuro pare piuttosto incerto. Personalmente
auspico che rimanga attivo nel panorama politico cittadino, ma capire in che ruolo,
ora, non è affatto facile.
Le incognite rimangono nei gruppi minori, a partire da quel
Gianni Basso che, solo pochi anni fa, fece prima cadere Gismondi e poi ne causò
la sconfitta elettorale candidandosi con una lista palesemente di disturbo.
Potrebbe ripetere l’operazione anche nel 2019 ma non credo possa ottenere lo
stesso risultato: i tempi sono cambiati e anche il modo di pensare di molto
elettorato, per cui non fare affidamento, fossi in lui, nel suo zoccolo duro
che credo si sia notevolmente assottigliato.
Il gruppo di Sinistra, invece, ha cooperato efficacemente
con Viviamo Montegranaro stando all’opposizione, dimostrando che sui temi
specifici locali si può lavorare lasciando dietro le spalle la parte
ideologica. Del resto, se Ubaldi governa col Pd, tutto è possibile.
Il Movimento 5 Stelle, sostanzialmente scomparso dai radar
ormai da qualche tempo, ha comunque molto da dire ma sembra che manchino gli
uomini. Anche qui c’è da capire se c’è l’intenzione e la forza di produrre una
lista o se si andrà a fare accordi, nel qual caso altra domanda è con chi. Le
inclinazioni espresse recentemente da diversi esponenti, almeno da quelli che
ancora mostrano qualche vivacità sulla politica locale, sembrano pendere verso
l’attuale maggioranza, ma è difficile capire il quadro. Vedremo.
Luca Craia