martedì 2 ottobre 2018

Le belve di Lanciano sono tutte Rumene. Perché la stampa voleva metterci in mezzo un Italiano?


In nome del volemosebbene, del political correct o, forse, nel tentativo di non alimentare l’indignazione degli Italiani nei confronti degli stranieri che vengono a delinquere in Italia o, magari, per non soffiare sul fuoco della xenofobia che in qualche modo viene generata da questa situazione ormai incontrollabile, la stampa italiana continua nel dare notizie false, incomplete, manipolate. Come nel caso del Pakistano che ricattava sessualmente le ragazzine conosciute su Facebook, di cui non è stata resa nota la nazionalità finchè non si è mosso il coordinatore della Lega di Fermo, Mauro Lucentini. O come nel caso delle bestie di Lanciano.
Nella storia di Lanciano la Stampa si è mossa anche peggio che a Fermo. Mentre a Fermo si è semplicemente omesso di dire che il delinquente era straniero, a Lanciano si è cercato di far passare la notizia, poi rivelatasi falsa, che il capo della banda che ha massacrato due coniugi durante una rapina in villa e terrorizzato il territorio della cittadina abruzzese fosse un Italiano. Un Foggiano, addirittura, così si diceva nei primi giorni successivi al fattaccio, come se la cosa fosse sicura, come se ci fosse un’informazione ritenuta attendibile. E invece era tutto inventato: la banda era composta esclusivamente da Rumeni, come Rumeno era l’elemento latitante poi catturato dai nostri sempre bravi Carabinieri.
Perché manipolare l’informazione in questo modo? C’entra la politica o è solo un maldestro tentativo, magai in piena buona fede, per non esacerbare gli animi? È difficile capirlo, anche perché la stampa, in questo ambito, si sta muovendo più o meno all’unisono. Quello che è certo è che questa è un’ulteriore prova di quanto l’informazione in Italia non sia attendibile e di quanto sia ritenuto normale e legittimo fornire notizie a proprio piacimento e per i propri tornaconti. La cosa in sé è spaventosa.

Luca Craia