lunedì 15 ottobre 2018

Elezioni Provinciali a Fermo: il trionfo del pastrocchismo antidemocratico piddino e l’omicidio-suicidio di FI.


Potrebbe sembrare scientifica, la demolizione della democrazia pezzetto pezzetto promulgata da Renzi e dai Renziani, e forse lo è ma, all’atto pratico, si risolve in un pastrocchismo più o meno sistematico che ha creato, crea e creerà pastrocchi in più settori dello Stato. Un esempio lampante lo stiamo vedendo nell’occasione delle elezioni provinciali di Fermo. Già chiamarle elezioni fa un po’ brutto: in realtà il cittadino elettore non elegge proprio nessuno: nella logica del pastrocchismo piddino, l’elettore vota una volta e, con quel voto, delega tutto, e quando dico tutto intendo tutto tutto, all’eletto. Così, una volta eletti i Consiglieri Comunali, l’elettore si può dare pace perché al resto penseranno tutto loro. In questo caso si voteranno e si eleggeranno allegramente tra amici e noi, col cerino in mano e la tessera elettorale nel cassetto, staremo a guardare.
Il pastrocchio si sublima col fatto che, a eleggere la nuova Amministrazione Provinciale, saranno gli stessi Consiglieri Comunali che hanno eletto quella precedente, perché si vota per ben due volte nel corso del mandato amministrativo di quasi tutti i paesi della Provincia. Quindi le maggioranze comunali che si presenteranno al giudizio degli elettori tra pochi mesi, nel frattempo eleggeranno il Consiglio Provinciale che governerà, per quel poco che conta, la Provincia nei prossimi anni. Molto probabilmente ci sarà così una netta dicotomia politica tra le maggioranze dei comuni e quella della Provincia. Chapeau.
Poi c’è Forza Italia. Un serpente senza testa, ora che Silvio ha sbroccato per ragioni anagrafiche e nessuno sembra avere la forza di rimpiazzarlo. Un organismo senza un cervello, affidato a questo o quel satrapo locale che fa più i fatti propri che quelli del partito, figuriamoci dei cittadini. Nel Fermano, dove già il centro-destra ha scarse probabilità proprio a causa di quanto sopra, si prova a giocarsela con un accordo coi civici di Calcinaro. Ma Forza Italia non ci sta, si mette di traverso e corre per conto proprio. Corre in senso inverso, evidentemente, come sta facendo da qualche tempo a questa parte per una visione tutta personale di Jessica Marcozzi che, con un colpo solo, ammazza il suo partito e le possibilità di vittoria, per quanto scarse, del centro destra.
Nel frattempo gongola Fabiano Alessandrini, che scende dalla corriera, si veste da segretario PD e dà lezioni al centro destra riguardo a civicità e democrazia, dimenticando che questo pastrocchio immenso, paradossale e grottesco, se lo sono inventato quei geni del suo partito pur di non far votare i cittadini. In quel caso, è evidente, la storia sarebbe ben diversa.

Luca Craia

Foto: TMNotizie