Potrebbe sembrare scientifica,
la demolizione della democrazia pezzetto pezzetto promulgata da Renzi e dai
Renziani, e forse lo è ma, all’atto pratico, si risolve in un pastrocchismo più
o meno sistematico che ha creato, crea e creerà pastrocchi in più settori dello
Stato. Un esempio lampante lo stiamo vedendo nell’occasione delle elezioni
provinciali di Fermo. Già chiamarle elezioni fa un po’ brutto: in realtà il
cittadino elettore non elegge proprio nessuno: nella logica del pastrocchismo
piddino, l’elettore vota una volta e, con quel voto, delega tutto, e quando dico
tutto intendo tutto tutto, all’eletto. Così, una volta eletti i Consiglieri
Comunali, l’elettore si può dare pace perché al resto penseranno tutto loro. In
questo caso si voteranno e si eleggeranno allegramente tra amici e noi, col
cerino in mano e la tessera elettorale nel cassetto, staremo a guardare.
Il pastrocchio si sublima col
fatto che, a eleggere la nuova Amministrazione Provinciale, saranno gli stessi
Consiglieri Comunali che hanno eletto quella precedente, perché si vota per ben
due volte nel corso del mandato amministrativo di quasi tutti i paesi della
Provincia. Quindi le maggioranze comunali che si presenteranno al giudizio
degli elettori tra pochi mesi, nel frattempo eleggeranno il Consiglio
Provinciale che governerà, per quel poco che conta, la Provincia nei prossimi
anni. Molto probabilmente ci sarà così una netta dicotomia politica tra le
maggioranze dei comuni e quella della Provincia. Chapeau.
Poi c’è Forza Italia. Un serpente
senza testa, ora che Silvio ha sbroccato per ragioni anagrafiche e nessuno
sembra avere la forza di rimpiazzarlo. Un organismo senza un cervello, affidato
a questo o quel satrapo locale che fa più i fatti propri che quelli del
partito, figuriamoci dei cittadini. Nel Fermano, dove già il centro-destra ha
scarse probabilità proprio a causa di quanto sopra, si prova a giocarsela con
un accordo coi civici di Calcinaro. Ma Forza Italia non ci sta, si mette di
traverso e corre per conto proprio. Corre in senso inverso, evidentemente, come
sta facendo da qualche tempo a questa parte per una visione tutta personale di
Jessica Marcozzi che, con un colpo solo, ammazza il suo partito e le possibilità
di vittoria, per quanto scarse, del centro destra.
Nel frattempo gongola Fabiano
Alessandrini, che scende dalla corriera, si veste da segretario PD e dà lezioni
al centro destra riguardo a civicità e democrazia, dimenticando che questo
pastrocchio immenso, paradossale e grottesco, se lo sono inventato quei geni
del suo partito pur di non far votare i cittadini. In quel caso, è evidente, la
storia sarebbe ben diversa.
Luca
Craia
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