Ieri ho pubblicato le foto di un rudere del centro storico di
Montegranaro (leggi l’articolo),
foto terrificanti che testimoniano come queste case diroccate vengano
utilizzate come dimora da chi si adatta a vivere come una bestia, noncurante di
condizioni igieniche inumane e del pericolo stesso che entrare in certi posti
implica. Sono sacche di illegalità pericolosissime, sia perché è evidente che
la cosa sia radicata, ma anche e soprattutto perché c’è una presunzione di
impunibilità che diventa reale dal fatto stesso che queste cose vengono
denunciate da anni ma nessuno è mai intervenuto. Si pensa a piani di recupero
del centro storico tramite il co-housing e l’inclusione sociale, ma queste
situazioni testimoniano che, prima di giungere a qualcosa che possa somigliare
all’integrazione, c’è tantissimo lavoro da fare e questo lavoro sembra non lo
voglia fare nessuno.
Provo soltanto a immaginare cosa potrebbe accadere se una
ragazzina venga trascinata in un tugurio come quello delle foto che ho
pubblicato ieri. A occupare un luogo del genere non può esserci una persona che
possiamo considerare normale, non può esserci una persona che possiamo
considerare civile, non può esserci una persona che possiamo considerare sicura:
non potrebbe viverci, nemmeno per pochi minuti. E non sono mai soli, gli
occupanti di questi spazi, sono quelli che poi, quando accadono i fattacci,
chiamiamo “branco”. Immaginate una ragazzina che venga trascinata lì dentro,
provateci solo per un attimo, e ditemi se non provate orrore solo al pensiero. È
già accaduto, purtroppo. Bisogna evitare che accada di nuovo. Bisogna agire
subito. Non ci sono paragoni con le medine da fare, c’è da ridare dignità e
sicurezza a questi luoghi. Si è perso anche troppo tempo.
Luca Craia