martedì 4 settembre 2018

Le storie di Monte Franoso: il fotografo e i negozi.


A Monte Franoso c’era un personaggio strano, una specie di filosofo che ogni tanto si appassionava a una cosa nuova e, di punto in bianco, si autoconvinceva di essere bravissimo in quella cosa. Nel periodo che vi sto raccontando, il nostro personaggio era convinto di essere un grande fotografo. Il bello è che era dotato di una grande dote, quella di saper convincere la gente, tanto che, alla fine, erano in molti a ritenerlo un grande fotografo nonostante fosse soltanto un fotoamatore di media qualità. Potere della suggestione indotta. In passato era stato un grande politico, un grande sindacalista, un grande esperto di centri storici, un grande aggregatore. Non era mai stato un grande lavoratore perché quella cosa lì proprio non la digeriva.
In quel periodo, a Monte Franoso, i negozianti erano in conflitto con l’amministrazione comunale per alcune scelte fatte da quest’ultima che mettevano in difficoltà i commercianti. Per questo motivo i negozianti avevano intrapreso una protesta pacifica esponendo sulla propria vetrina un volantino che esprimeva i motivi del loro malcontento. Non tutti i negozi esponevano il volantino, ma erano davvero tanti quelli che avevano aderito alla protesta.
Il nostro sedicente grande fotografo, di punto in bianco, decise di essere anche un grande difensore dell’amministrazione comunale. Fu un raptus, ma in un lampo egli assunse in sé la convinzione di dover difendere a tutti i costi le posizioni del Comune. Per questo motivo cominciò a girare per i vari negozi che esponevano il volantino minacciando i negozianti: se non avessero staccato quel simbolo di protesta dalla vetrina, non avrebbe più fatto compere da loro.
Come abbiamo detto, il nostro personaggio aveva la capacità di far credere più o meno quello che voleva alla gente, e per questo motivo molti negozianti staccarono il volantino dalla vetrina. Ma, a un certo punto, uno di loro si chiese se fossero più importanti le ragioni della protesta o il fatto che il nostro simpatico amico facesse spesa da lui. Fece mente locale e si rese conto che il grande fotografo, ora difensore del Comune, spendeva all’anno non più di millecinquecento lire mentre la perdita per la quale protestava era ben più alta. Quindi decise che i conti non portavano. Lo disse al vicino che fece lo stesso calcolo ed ebbe lo stesso risultato. Tutti riappesero il volantino.
Quando il nostro amico ripassò si infuriò davvero molto, ma fece buon viso a cattivo gioco. Da quel giorno, però, dovette andare a fare spese nel paese vicino.


Luca Craia