giovedì 27 settembre 2018

Incendio Piediripa: da “nessun pericolo per la salute” alla chiusura dei pozzi. Cosa hanno bevuto i cittadini?


A luglio i giornali erano molto tranquillizzanti. “Nessun pericolo per la salute”, aveva fatto sapere l’Arpam dopo aver effettuato le analisi dell’aria intorno alla Orim, azienda di Piediripa che si occupa di smaltimento di rifiuti speciali, potenzialmente molto pericolosi, che si era incendiata, lo ricorderete, lo scorso 6 luglio. Pur annunciando che i monitoraggi ambientali sarebbero continuati per lungo tempo, l’informazione che si dava lasciava intendere che all’incendio non fossero seguite conseguenze gravi per la salute dei cittadini residenti nell’area circostante, area che, ricordiamolo, è densamente popolata. In effetti non si prese nessun provvedimento immediato per limitare potenziali pericoli.
Oggi, però, arriva la notizia che le acque intorno all’area interessata sarebbero gravemente inquinate, in conseguenza, evidentemente, dell’incendio. Ne segue il provvedimento del Sindaco di Macerata, Romano Carancini, che vieta la captazione e l’utilizzo delle acque sotterranee. Un provvedimento che pare pericolosamente tardivo perché, se a luglio non vi era certezza sul pericolo relativo all’inquinamento delle acque potabili, non vi era tantomeno certezza che tale pericolo non esistesse. Ora sappiamo che il pericolo c’era, ma sono passati quasi tre mesi. Nel frattempo l’acqua è stata utilizzata. Quali saranno le coseguenze per la salute della popolazione? Chi se ne assume la responsabilità?

Luca Craia