Dopo il crollo di Genova, che ha ovviamente scosso tutta l’Italia
e ha fatto in modo che tutti, comprese le istituzioni, ci ponessimo
interrogativi che prima non ci passavano neanche per la testa, il Provveditorato
per le Opere Pubbliche Interregionale Toscana-Marche-Umbria ha sollecitato
tutte le Province ricadenti nel territorio di competenza a redigere una
relazione circa la situazione delle infrastrutture ricadenti sotto la
responsabilità provinciale e a indicare dove fosse necessario intervenire per
tutelare la pubblica incolumità.
La risposta della Presidente della Provincia di Fermo è
stata stupefacente: dopo aver ordinato, in tutta fretta, una prima indagine
sostanzialmente sommaria, si sono riservati “di rimettere gli esiti di un’ulteriore
e più approfondita ricognizione non appena disponibile”. La Provincia afferma
di non avere gli uomini e i mezzi necessari per avere un quadro preciso della
situazione. Praticamente non hanno la più pallida idea di come siamo messi in
termini di strade, ponti, muri e quant’altro ci possa cadere in testa o dal
quale possiamo cadere di sotto e via discorrendo.
Posso capire la situazione economica in cui si trova l’Ente,
non diversa, probabilmente, da quanto accade nel resto d’Italia. Ma dichiararlo
tranquillamente sulla stampa come se fosse la cosa più normale del mondo,
lasciando intendere, probabilmente in maniera involontaria, che del problema, fino
a oggi, non ci si è affatto curati, potrebbe essere risibile se non fosse
tragico.
Luca Craia