Non credo di avere poteri divinatori, ma un ritorno in auge
dei Franceschetti, potentissimi fino a pochi anni fa all’interno del PD e poi
esodati verso altri lidi sbattendo più di una porta, lo avevo previsto anni fa,
anche se non propriamente in questi termini. L’annuncio della candidatura
ufficiale alle prossime amministrative del 2019 di Andrea Franceschetti
conferma le mie tesi e apre diverse variabili piuttosto interessanti.
Andrea Franceschetti, figlio di Fausto Franceschetti, uomo
di punta del Partito fino a che non si è innescato un profondo disaccordo che
lo hanno portato a spostarsi, o a rimanere fermo, a sinistra non senza
dissapori e qualche parola di troppo da parte dei suoi ex compagni, è giovane
ma è cresciuto a pane e PCI-PDS-PD e quindi, si suppone, abbastanza inserito
nei meccanismi che si muovono dietro la porticina delle scale di Palazzo
Francescani. È stato segretario dei Giovani Democratici, Presidente di Città
Vecchia Young e poi di Città Vecchia che ha abilmente utilizzato per crearsi
una certa popolarità che ora pensa di portare a proprio vantaggio
elettoralmente. Rappresenta anche una famiglia storica della sinistra
montegranarese, dicevamo, ed è probabile ma non provato che possa portare
qualche voto in più alla coalizione con la quale si candida. Va anche detto,
però, che l’elettorato targato Franceschetti avrebbe molto probabilmente votato
PD anche in assenza della sua candidatura, per cui, alla fine, se porta qualche
voto lo prende a Città Vecchia.
Quel che è abbastanza chiaro, invece, è che va a
scompaginare la coalizione. Se Franceschetti si candida, è pensabile che punti
a un assessorato. Ma gli equilibri interni sembrano già scritti e non pare ci
sia qualcuno di sacrificabile per far spazio al nuovo venuto. Roberto Basso non
si tocca, tantomeno Perugini. La fetta ubaldiana dovrebbe essere blindata,
anche se, magari, potremmo vedere un avvicendamento tra la Strappa e Gaudenzi,
dando finalmente un po’ di spazio al fido scudiero di Ubaldi che, finora, si è
fatto anche troppi anni nell’ombra. Rimane la posizione di Beverati, forse la
più debole perché prima di un’organizzazione alle spalle. Beverati ostenta
tranquillità ma, se Franceschetti pretenderà un ufficio. Il più candidabile
allo sfratto sembra essere proprio lui. Vedremo.
Luca Craia