sabato 1 settembre 2018

Andrea Franceschetti candidato PD. È la prima candidatura ufficiale.


Non credo di avere poteri divinatori, ma un ritorno in auge dei Franceschetti, potentissimi fino a pochi anni fa all’interno del PD e poi esodati verso altri lidi sbattendo più di una porta, lo avevo previsto anni fa, anche se non propriamente in questi termini. L’annuncio della candidatura ufficiale alle prossime amministrative del 2019 di Andrea Franceschetti conferma le mie tesi e apre diverse variabili piuttosto interessanti.
Andrea Franceschetti, figlio di Fausto Franceschetti, uomo di punta del Partito fino a che non si è innescato un profondo disaccordo che lo hanno portato a spostarsi, o a rimanere fermo, a sinistra non senza dissapori e qualche parola di troppo da parte dei suoi ex compagni, è giovane ma è cresciuto a pane e PCI-PDS-PD e quindi, si suppone, abbastanza inserito nei meccanismi che si muovono dietro la porticina delle scale di Palazzo Francescani. È stato segretario dei Giovani Democratici, Presidente di Città Vecchia Young e poi di Città Vecchia che ha abilmente utilizzato per crearsi una certa popolarità che ora pensa di portare a proprio vantaggio elettoralmente. Rappresenta anche una famiglia storica della sinistra montegranarese, dicevamo, ed è probabile ma non provato che possa portare qualche voto in più alla coalizione con la quale si candida. Va anche detto, però, che l’elettorato targato Franceschetti avrebbe molto probabilmente votato PD anche in assenza della sua candidatura, per cui, alla fine, se porta qualche voto lo prende a Città Vecchia.
Quel che è abbastanza chiaro, invece, è che va a scompaginare la coalizione. Se Franceschetti si candida, è pensabile che punti a un assessorato. Ma gli equilibri interni sembrano già scritti e non pare ci sia qualcuno di sacrificabile per far spazio al nuovo venuto. Roberto Basso non si tocca, tantomeno Perugini. La fetta ubaldiana dovrebbe essere blindata, anche se, magari, potremmo vedere un avvicendamento tra la Strappa e Gaudenzi, dando finalmente un po’ di spazio al fido scudiero di Ubaldi che, finora, si è fatto anche troppi anni nell’ombra. Rimane la posizione di Beverati, forse la più debole perché prima di un’organizzazione alle spalle. Beverati ostenta tranquillità ma, se Franceschetti pretenderà un ufficio. Il più candidabile allo sfratto sembra essere proprio lui. Vedremo.

Luca Craia