È stato un brutto momento, anche lungo, quello vissuto nel
Piceno durante gli ultimi giorni della scorsa settimana quanto, a causa di un
incidente in galleria, la società che gestisce l’A14, Autostrade per L’Italia,
ha chiuso il tratto autostradale piceno per diversi giorni, sversando il
traffico della grande arteria sulla statale Adriatica e generando una situazione
di blocco pressochè totale per quale moltissimi automobilisti sono finiti in
una sorta di trappola.
La domanda che ci siamo posti in molti è stata se questo
fosse o non fosse evitabile. Io credo che la decisione di chiudere l’autostrada
sia stata giusta e giustamente prudente, allo scopo di evitare che gli
automobilisti potessero correre qualsiasi rischio legato alla stabilità
strutturale della galleria che, in effetti, sembra essere fortemente
compromessa. Il problema, però, risiede nella mancata informazione nei
confronti degli automobilisti, informazione che poteva essere data in maniera
molto più capillare sia tramite i media che sul posto.
I media nazionali non hanno trattato la situazione, che in
realtà è stata gravissima e pesantissima, con la dovuta concretezza fornendo un’informazione
del tutto insufficiente. Io stesso ho sentito definire dal TG1 gli ingorghi
lungo la Statale 16 come “rallentamenti”, segno che non si aveva la minima
cognizione di quello che stava accadendo e che tutto era meno che una serie di
rallentamenti.
Nel contempo non si è provveduto a fornire percorsi alternativi
sul posto. Non c’erano cartelli che indicassero strade interne, non c’era
personale che desse indicazioni agli automobilisti bloccati. Eppure i percorsi
alternativi c’erano, ma gente di passaggio, ovviamente, non li conosce. Giustissima
quindi la chiusura dell’autostrada, ma molto migliorabile l’informazione e la
gestione del traffico che ne è seguita.
Luca Craia