Linus, noto direttore di Radio Deejay, non ci sta a
essere utilizzato propagandistici, nemmeno da una rivista famosa e seguita come
Rolling Stone che lo ha inserito a tradimento nella lista di quelli che “non
stanno con Salvini”. Affida a Istagram il suo sfogo umano e la sua spiegazione,
anche perché, a seguito dell’iniziativa del magazine musicale, il dj è diventato
oggetto dei soliti idioti che non hanno nulla di meglio da fare che insultare
la gente sui social. Linus ha chiesto di far girare il suo scritto e io lo
accontento volentieri. Leggetevelo integralmente qui sotto:
“Ragazzi,
adesso mi sono rotto il cazzo. Vi racconto come stanno le cose.
Due settimane fa Rolling Stone mi chiede due righe su Salvini. Scrivo che i migranti sono un problema, che fa bene a farsi sentire, ma che non mi piace il modo e il tono con cui lo fa.
Due settimane fa Rolling Stone mi chiede due righe su Salvini. Scrivo che i migranti sono un problema, che fa bene a farsi sentire, ma che non mi piace il modo e il tono con cui lo fa.
A mia insaputa,
vengo messo in un calderone per lanciare una campagna paracula contro di lui.
Non lo voterei mai, ma allo stesso modo non avrei mai accettato, sapendolo, di
entrare in questo giochino.
Il secondo
capitolo è che, in conseguenza di questo, come tutti quelli presenti sul
giornale, consapevoli o no, divento obiettivo degli speculatori del web. Tra
questi il Tempo, che mi fa una telefonata stile Ciao Belli in cui mi chiedono
come se si parlasse di gattini se voglio un migrante a casa. Siccome lo faccio
di mestiere capisco che è uno scherzo e riattacco.
Da un paio
d’ore questa seconda carognata (la prima, ripeto, è quella di Rolling Stone)
gira su Facebook ed è partito il linciaggio.
A quelli che mi
stanno insultando gratuitamente e con grande piacere, se avete avuto la
pazienza di arrivare fino qui, chiedo di far girare allo stesso modo quello che
ho scritto adesso.
Poi magari
continuate ad odiarmi perché sono della Juve o cagate simili. Ma non fatemi
passare per quello che non sono. Grazie”
Luca Craia