mercoledì 4 luglio 2018

Il patetico contrattacco contro la nuova politica sulla migrazione. Mi sa che la strada è quella buona.


L’Europa non si era mai posta il problema di come collocare i migranti, almeno non nei termini in cui se lo sta ponendo oggi, e oggi se lo sta ponendo drammaticamente, addirittura mettendo in crisi il governo tedesco e facendo vacillare quelle che, a livello internazionale, sembravano alleanze più che solide. Il fatto che mezza Europa stia attaccando l’Italia per le nuove politiche adottate in materia dal Governo Conte (non dico Salvini, perché credo e spero che le decisioni siano collegiali o, quantomeno, condivise) va a unirsi a una lunga serie di altri indizi che sembrano testimoniare come forse si è messo il dito nella piaga, si è scoperto l’altarino, si è centrato il bersaglio.
Sul piano internazionale l’Italia è accerchiata, tra chi accusa senza farsi un esame di coscienza, con un’ipocrisia talmente palese da inficiare ogni effetto delle accuse stesse, e chi tende a proteggere i propri confini. Insomma, a livello internazionale è scoppiato un bubbone che stava lì nascosto chissà da quanto ma che è purulento da un bel po’. Ma non credo che l’Italia rischi l’isolamento: la nostra collocazione geopolitica non può essere lasciata a se stessa perché, per quanto danni questo possa arrecare a noi, ne farebbe di ben maggiori agli altri, e questo né l’Europa né gli Stati Uniti se lo possono permettere, oltretutto con Putin che si gode la scena seduto sul divano.
Il fronte interno contro le politiche sull’immigrazione del nuovo Governo è tanto incarognito quanto patetico, tra l’utilizzo dei social per propagandare un pietismo che non impressiona più nessuno, tra semi-fake news promulgate da quelli che volevano fare addirittura una legge contro le fake news, e lo stucchevole quanto controproducente utilizzo del razzismo alla rovescia, vedi il caso delle atlete italiane che saranno pure di colore ma sempre italiane sono, e far notare il colore della pelle come hanno fatto Renzi e la sua tifoseria è razzismo bell’e buono.
Ora se ne esce pure il Presidente dell’INPS, Tito Boeri, uomo di apparato che non potrebbe esserlo di più nemmeno se andasse a pile, che ciclicamente se ne torna fuori con la vecchia e trita storia degli immigrati indispensabili per il nostro sistema pensionistico, come se i milioni di disoccupati italiani autoctoni non esistessero e non fossero in grado di pagare i contributi se messi in condizione di lavorare. Insomma, ci bombardano di cazzate come se fossimo un manipolo di deficienti, e forse in passato lo siamo anche stati ma sembra, vivaddio, che ci stiamo svegliando. E tutto questo non fa altro che indicare che forse la strada presa, magari con qualche correzione da fare, è comunque quella buona e che si stanno scardinando interessi, giochi, traffici inconfessabili imbastiti proprio sulla pelle di coloro che si finge di difendere. 

Luca Craia