martedì 31 luglio 2018

Consiglio Comunale: curate lo streaming oppure non fatelo per niente.


Che l’Amministrazione Mancini non ami particolarmente la partecipazione popolare alla vita politica e decisionale del paese è cosa nota, lo abbiamo capito piuttosto bene da molteplici segnali che, sostanzialmente, possono essere riassunti in un singolo concetto: ci avete votato, ora facciamo noi. Però la partecipazione dei cittadini alle sedute del Consiglio Comunale è sempre stata un momento di alta aggregazione civica e, anche se oggi non si riscontra più il pienone della vecchia e rimpianta sala consigliare in Municipio, sarebbe cosa buona e giusta incentivare e agevolare l’attenzione della cittadinanza per il dibattito pubblico dell’assise che regola la vita del paese.
Purtroppo, a Montegranaro, questa esigenza è sempre meno sentita. A fronte di una presenza davvero esigua di pubblico in sala, anche dovuta, forse, agli orari in cui l’Assemblea dei Consiglieri viene convocata, si registra un profondo disservizio in quella che doveva essere la soluzione tecnologica alla disaffezione: la diretta streaming. Chi si appresti a seguire da casa le sedute del Consiglio Comunale attraverso il canale Youtube del Comune di Montegranaro deve rinunciare in quanto la qualità audio è peggio che pessima, non si riesce a capire una singola parola. La qualità video non è migliore e l’inquadratura addirittura esclude buona parte dell’opposizione. L’unica soluzione rimane ascoltare la diretta radiofonica di Radio Smile, sempre che i microfoni della sala non facciano i consueti capricci. Insomma, o ci vai o non puoi seguire.
Eppure basterebbe poco, almeno per il bilancio comunale: basterebbe una connessione internet adeguata, un computer di buona qualità, un webcam con una buona definizione e un microfono esterno di livello superiore. Una spesa sostanzialmente esigua, che credo il nostro Comune possa permettersi. Ma, evidentemente, fare in modo che i Montegranaresi seguano e si informino direttamente su quanto accade nel mondo della politica è tutt’altro che prioritario.

Luca Craia