venerdì 29 giugno 2018

Montegranaro non firma il Patto per la Sicurezza col Prefetto. Noi facciamo da soli.

C’erano Belmonte Piceno, Campofilone, Falerone, Fermo, Francavilla d'Ete, Grottazzolina, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montappone, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Ponzano di Fermo, Porto Sant'Elpidio, Rapagnano, Sant'Elpidio a Mare, Servigliano, Smerillo e Torre San Patrizio. Ma Montegranaro non c’era, insieme al Prefetto di Fermo, ieri, a firmare il Patto per la Sicurezza. Intendiamoci: non è che questo patto possa risolvere come per magia i tanti problemi di microcriminalità che affliggono il nostro paesello, ma certamente potrebbe aiutare economicamente a potenziare e a rendere finalmente efficace il sistema di videosorveglianza del quale i nostri amministratori si sono sempre vantati senza però produrre mai dati reali sugli effetti positivi a fronte di una percezione generale di inutilità sostanziale del sistema, dettata da numerosissimi casi in cui le telecamere o non funzionavano o hanno ripreso le farfalle anziché i delinquenti.
Con il Patto per la Sicurezza si apre la possibilità di un cofinanziamento al 50% tra Comuni e Stato per sostenere le spese di installazione di impianti di videosorveglianza di ultima generazione. Certo, bisogna soddisfare determinati requisiti, come la densità di popolazione e il tasso di criminalità, ma Montegranaro potrebbe anche avere le carte in regola e, comunque, non ha certo condizioni meno idonee dei venti comuni aderenti al patto. Perché allora la Giunta Mancini ha pensato di non aderire? Si ritiene che il nostro sistema autoctono sia efficace? Si ritiene di non aver bisogno di aiuti economici? CI sta antipatico il Prefetto o abbiamo litigato con gli altri comuni? Non si sa. L’unica cosa certa è che, a quanto pare, Montegranaro sta fuori dal Patto.

Luca Craia