C’erano Belmonte Piceno, Campofilone, Falerone,
Fermo, Francavilla d'Ete, Grottazzolina, Magliano di Tenna, Massa Fermana,
Monsampietro Morico, Montappone, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Ponzano di
Fermo, Porto Sant'Elpidio, Rapagnano, Sant'Elpidio a Mare, Servigliano,
Smerillo e Torre San Patrizio. Ma Montegranaro non c’era, insieme al Prefetto
di Fermo, ieri, a firmare il Patto per la Sicurezza. Intendiamoci: non è che
questo patto possa risolvere come per magia i tanti problemi di
microcriminalità che affliggono il nostro paesello, ma certamente potrebbe
aiutare economicamente a potenziare e a rendere finalmente efficace il sistema
di videosorveglianza del quale i nostri amministratori si sono sempre vantati
senza però produrre mai dati reali sugli effetti positivi a fronte di una
percezione generale di inutilità sostanziale del sistema, dettata da
numerosissimi casi in cui le telecamere o non funzionavano o hanno ripreso le
farfalle anziché i delinquenti.
Con il Patto per la Sicurezza si apre la possibilità
di un cofinanziamento al 50% tra Comuni e Stato per sostenere le spese di
installazione di impianti di videosorveglianza di ultima generazione. Certo,
bisogna soddisfare determinati requisiti, come la densità di popolazione e il
tasso di criminalità, ma Montegranaro potrebbe anche avere le carte in regola
e, comunque, non ha certo condizioni meno idonee dei venti comuni aderenti al
patto. Perché allora la Giunta Mancini ha pensato di non aderire? Si ritiene
che il nostro sistema autoctono sia efficace? Si ritiene di non aver bisogno di
aiuti economici? CI sta antipatico il Prefetto o abbiamo litigato con gli altri
comuni? Non si sa. L’unica cosa certa è che, a quanto pare, Montegranaro sta
fuori dal Patto.
Luca Craia