Eccolo lo Stato italiano, quello che sostiene i
cittadini e li aiuta in questa fase congiunturale terribile, quello
lungimirante, che sa che, per far ripartire l’economia, deve partire dagli
spiccioli, dal basso, dal dare la possibilità alla gente di campare. Quello che
succede a Fermo, riportato stamattina dal Corriere Adriatico, è raccapricciante
eppure di una normalità assurda e inaccettabile. Un commerciante ambulante
risulta non essere in regola col DURC, che poi sarebbe il certificato che
attesta la regolarità dei tuoi adempimenti fiscali, prima fra tutti con l’amichevole
INPS e, per questo motivo, il Comune di Fermo lo minaccia di revocargli lo
stallo al mercato, il suo posto, il luogo dove lavora e dove cerca di produrre
quei soldi che serviranno a pagare quelle rate in cui è rimasto indietro.
È facile non essere in regola col DURC, basta non
pagare una rata o due dei contributi fissi, quelli che lo Stato vuole comunque,
sia che guadagni sia che non guadagni. Ed è facile non pagare una rata o due, è
facile, in questo momento particolare, che non si guadagni, che ci siano
periodi di magra. Il commerciante non è come chi scrive le leggi, che a fine
mese ha il suo corposo stipendio accreditato sul conto corrente. Il
commerciante non ha nemmeno la certezza se, a fine mese, gli rimarrà qualcosa
in tasca, una volta pagate le spese e i vari cappi imposti da Stato e Comuni.
Il commerciante, di solito, ci prova a pagare tutto,
anche perché, se non paghi e sei italiano, in regola con tutte le iscrizioni e
paghi regolarmente le tasse, non sfuggi alle maglie del fisco, non è come per
certe aziende gestite da stranieri, per esempio Cinesi, che on pagano nulla, chiudono
una volta ogni due anni e il fisco non ne ha traccia. Il commerciante italiano,
ditta individuale, codice fiscale personale, non può che essere in regola e se
salta una rata dell’INPS lo Stato non perdona.
Lo Stato, anziché aiutarti, darti modo di tornare in
paro, sostenerti nel momento di difficoltà per fare in modo che tu torni a
essere un contribuente efficiente e regolare, ti sega le gambe, ti ammazza
commercialmente e anche un po’ umanamente, peggio di uno strozzino. Quello
Stato che col Cinese chiude un occhio, spesso anche tutti e due, con l’Italiano
è implacabile, gli toglie la possibilità di riprendersi. È un comportamento
assurdo, oltre che disumano; è un comportamento che, oltre a massacrare il
cittadino, è autolesionista per le casse dello stato perché in questo modo quel
commerciante, quel cittadino, non produrrà più ricchezza e non pagherà più le
tasse. Così non si esce dalla crisi, così non si sostiene il popolo, così si
sprofonda e basta.
Luca Craia