Premettendo che chi scrive è un convinto
antifascista, ove per antifascismo si intende ferma opposizione a ogni forma di
totalitarismo, anche se possa essere chiamata in altro modo, trovo inspiegabile
il can can mediatico generato dalla volontà espressa dal vicepremier Salvini di
censire i Rom, Sinti, Camminanti e affini che risiedono o si muovono sul
territorio italiano. È un dato di fatto che non esistono dati ufficiali circa
il numero esatto di queste persone, ma abbiamo stime approssimative che parlano
di un numero che va da 120.000 a 170.000 residenti, di cui circa la metà con
nazionalità italiana e il resto diviso tra una maggioranza di Romeni e Bulgari
e diverse altre provenienze.
Che l’integrazione delle persone definite come Rom
sia spesso problematica è un dato di fatto, per cui credo che conoscere qualche
dato in più circa la loro presenza in Italia non può che essere di aiuto per
studiare soluzioni valide ai problemi e agevolare l’integrazione stessa di quei
soggetti che davvero la desiderino. L’iniziativa del Ministro degli Interni,
quindi, non appare così scandalosa come si vorrebbe che sembri, anzi, credo che
vada nella giusta direzione della soluzione reale e concreta dei problemi.
Purtroppo stiamo assitendo al trionfo delle demagogie,
in un’esasperazione mediatica che vede toni da caccia alle streghe fomentare, o
tentare di fomentare, i cittadini italiani contro l’attuale maggioranza di
governo. Si stanno impegnando tutti: dai giornalisti ai politici di quella che
una volta potevamo chiamare sinistra oggi è un conglomerato informe e senza
idee. Ogni iniziativa è vista come fascista, razzista, antiumanitaria. È bene
ricordare che, fin quando ha governato la parte politica oggi così attiva nella
critica, i problemi legati a immigrazione e integrazione degli stranieri non
solo non sono stati risolti ma sono diventati sempre più acuti. Va anche detto
che, a un’analisi attenta, probabilmente il tracollo elettorale della sinistra
è dovuto proprio a questo atteggiamento strumentale sul problema specifico. Il
fatto che non lo abbiano ancora capito è emblematico.
Luca Craia