Domenica 20 maggio, Rodolfo ha deciso di dare una
sistemata al piccolo spazio adibitile a giardino posto sul retro della sua
casetta SAE di Muccia. Ha preso la zappa e ha cominciato a lavorare la terra al
fine di crearsi un orticello dietro quella che dovrà essere la sua casa
presumibilmente per un lungo periodo. Ed è proprio con la zappa che è andato a
cozzare contro un grosso cavo elettrico, interrato a pochi centimetri dal livello
del suolo.
Una volta resosi conto del pericolo corso, Rodolfo è andato
all’Ufficio Tecnico del Comune di Muccia e ha raccontato quanto accaduto,
ottenendo un sopralluogo tecnico avvenuto il giorno dopo, quando un agente
della Polizia Municipale, probabilmente esperto anche di impianti elettrici (altrimenti
non si spiega la competenza) si è recato sul posto. Ovviamente l’agente che,
per quanto possa essere esperto, non fa l’elettricista, non ha potuto risolvere
il problema né, come dice Rodolfo, dare notizie sui tempi di soluzione dello
stesso.
Visto che il nostro amico ha già subito qualche
disservizio di qualche rilievo, tipo quando si è accorto che, dentro la sua
casetta, c’era soltanto una presa elettrica per tutto l’appartamento che, per
quanto piccolo, forse avrebbe bisogno di qualche attacco in più, probabilmente
è stato preso da qualche tipo di esasperazione ed è andato dai Carabinieri dove
ha sporto querela contro i responsabili dei reati che si possano configurare in
questa storia. Ora, io non so se vi siano dei presupposti per reati di qualche
tipo, ma mi pare chiaro che non sia per niente normale che una persona, facendo
l’orto in casa, in uno spazio creato appositamente per fare l’orto o il
giardino, possa rimanere fulminato. Quindi qualcosa che non va c’è. Forse
qualcosa di più di qualcosa, tra le tante cose.
Luca Craia