sabato 19 maggio 2018

Montegranaro: l’assurdo (e pericoloso) sokoban delle scuole. Al momento non ce ne è una sicura.


Arrivano finalmente i tanto sospirati soldi del terremoto (soldi della ricostruzione che non verranno utilizzati per la ricostruzione) destinati all’adeguamento sismico del plesso scolastico di Santa Maria, a Montegranaro. Ne dà notizia Il Resto del Carlino spiegando che, a seguito dell’ultima ed ennesima ordinanza del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, gli ulteriori 300.000 Euro elargiti magnanimamente alla Giunta Mancini arriveranno ufficialmente a destinazione e che, quindi, si può partire con i lavori. Sono 880.000 Euro complessivi, coi quali ce la costruisci nuova, una scuola, quindi si spera si possa fare un buon lavoro, per quanto di corsa come al solito.
La scuola di Santa, ricordiamolo, ha un coefficiente di vulnerabilità sismica di 0.36, molto ma molto al di sotto dal minimo di legge che sarebbe 1.0. Quindi giusto intervenire, non ci piove. Ma i bambini, nel mentre si effettueranno i lavori a Santa Maria, saranno trasferiti, un po’ qua un po’ là, in altri plessi. E qui sta il bello: degli altri plessi nemmeno sappiamo quale sia il coefficiente di vulnerabilità sismica perché, fino a oggi e pur essendo obbligatorio, nessuno ha mai effettuato gli studi necessari per stabilirlo.
In realtà l’Amministrazione Mancini ha dato il via alla procedura per incaricare un tecnico di redigere gli studi sulle scuole, impegnando la somma di 124.814,11 Euro solo per questo. Ma la procedura si è interrotta a causa di un intervento dell’Ordine degli Ingegneri che ha reputato la procedura poco chiara (la tanto sbandierata trasparenza) e ha chiesto di rifare il tutto. A oggi non si ha notizia circa la prosecuzione dell’iter.
Tutto questo per dire che, a Montegranaro, al momento andare a scuola è quantomeno incerto se non pericoloso, visto che non sappiamo per niente come sono messi i nostri edifici scolastici. E questo, dopo quanto accaduto a Fermo, un po’ preoccupa.

Luca Craia