venerdì 11 maggio 2018

La fonte di Sant'Ugo tra leggenda e realtà

Durante la sua permanenza a Montegranaro, il Beato Ugo ha compiuto, secondo la sua biografia ufficiale, numerosi miracoli, uno dei quali, quello del lupo, è narrato in un affresco contenuto nell'omonima chiesa, affresco con numerosissime carenze ma ancora perfettamente decifrabile. Altri miracoli del beato Ugo compiuti in Montegranaro sono raffigurati negli affreschi della Cappella ove è sepolto il suo corpo ubicata all'interno della chiesa di Santa Maria in piano di Sassoferrato.
Di uno di questi miracoli, però, abbiamo tutt'oggi una testimonianza diretta o, comunque, qualcosa che possiamo ritenere tale. In un campo che si estende a nord ovest di Montegranaro, infatti, possiamo ancora trovare, in buono stato di conservazione, una fonte di acqua sorgiva il cui sgorgare la leggenda attribuisce all'opera del Santo.
L'acqua che sgorga dalla fonte di Sant'Ugo era ritenuta, fino a non molti anni fa, miracolosa in particolare per le malattie degli occhi, specie dei bambini. Le madri portavano gli infanti affetti da varie infezioni nel campo poco distante dall'abitato e lavavano loro gli occhi con l'acqua del Santo. I bambini, miracolosamente, guarivano molto spesso. In realtà le proprietà taumaturgiche dell'acqua possono essere spiegate con un'importante quantità di zolfo in essa disciolta naturalmente, zolfo che è un disinfettante e che, quindi, svolgeva la sua azione antisettica sulle infezioni degli occhi, spesso dovute a semplice carenza di igiene.
La fonte di Sant'Ugo, dicevamo, è ancora ben conservata. Negli anni '60 del XX secolo il proprietario del terreno su cui insiste fece realizzare un piccolo impianto idraulico per regolarne il flusso sul quale fece istallare una statuetta del Beato. Non molti sanno della sua esistenza e della sua ubicazione, è questa forse è una fortuna in quanto ha consentito la sua conservazione pressoché intatta fino a oggi. 
Sarebbe forse opportuno, però, dare maggior rilevanza a questa importante testimonianza storica rendendola anche fruibile a un certo tipo di turismo composto e regolato, così come chiese a suo tempo il precedente parroco, Don Umberto, rimanendo inascoltato. Ma non disperiamo anche in considerazione del fatto che, comunque, al momento la fonte è in totale sicurezza.  Grazie a Marilena Testatonda per le foto.

Luca Craia