Trovo
bizzarro che la signora Alessia Morani, deputato del Pd eletto nelle Marche,
quindi direttamente coinvolta o, almeno, così dovrebbe essere, nelle vicende
che accompagnano i Marchigiani terremotati dispersi tra montagne di scartoffie,
ordinanze, divieti, vessazioni e prese in giro di varia natura, si accorga solo
oggi che i terremotati, appunto, non sono tra le priorità del Governo. Lo trovo
bizzarro perché, prima di tutto, il Governo ancora non lo abbiamo, è tutta da
vedere, come sono da vedere le priorità dell’eventuale esecutivo che potrà
nascere, si spera, a breve.
Solo
ora se ne accorge, la signora Morani, del fatto che i terremotati siano tutto
meno che prioritari. Non lo sono mai stati, nemmeno per i Governi targati Pd,
il partito della stessa onorevole marchigiana, che hanno fin qui gestito l’infinita
emergenza. E, al momento, non sembra proprio che siano una priorità per quello
a venire.
E ci
sta, visto che nemmeno per gli stessi terremotati la priorità sono i
terremotati. Per loro le priorità sembrano essere altre: ci sono più comitati
che terremotati, tanto per dirne una, e non si vogliono affatto bene tra loro,
anzi, non perdono occasione per sputarsi un po’ di veleno addosso a vicenda.
Poi ci sono gli interessi personali, economici, politici, di semplice
visibilità. Poi ci sono gli interessi particolari, di comunità, che non sempre
collimano con quelli di altre comunità.
Tutto
questo ha generato un clima che sta facendo scappare a gambe levate i pochi
rimasti a raccontare la storia com’è, a dire agli Italiani che, nelle zone del
terremoto, le cose non stanno affatto andando bene come ci vogliono far
credere. E se gli stessi terremotati non sono in grado di stabilire le
priorità, di mettere davanti l’interesse comune, di ragionare con una visione d’insieme
diversa per la loro terra e per il suo futuro, che cosa vuoi che glie ne importi
al Pd, alla Morani, a Di Maio o a Salvini? Semmai si rifaranno vivi alle
prossime elezioni. A raccogliere voti e applausi, come sempre.
Luca Craia