mercoledì 4 aprile 2018

Pericolo radicalizzazioni. In questo clima si rafforzano gli estremi. Il nuovo Governo dia risposte, non slogan.


Abbiamo parlato ripetutamente, nei giorni scorsi, del pericolo costituito dalla radicalizzazione delle posizioni di sinistra, pericolo espresso in maniera piuttosto chiara da manifestazioni degenerate in violenza e dall’apparizione, anzi, dal ritorno di espressioni grafiche estreme che credevamo appartenessero a un brutto passato. Lo stesso pericolo, però, va avvertito anche dalla parte opposta, per quanto, nella mia visione, faccio sempre più fatica a distinguere tra l’estremismo di destra e quello di sinistra che, alla prova dei fatti, hanno più caratteristiche comuni che disomogeneità.
Il problema è il clima di degenerazione culturale, unito alla mancanza di rappresentanza politica per le classi medio-basse. Un tempo potevamo ritenere la nostra democrazia in sicurezza in quanto il cosiddetto ceto medio era ampliamente rappresentato da espressioni politiche fondamentalmente moderate. Oggi la rappresentanza politica moderata per l’elettorato e per le classi medie e basse è scomparsa, nel senso che la parte politica inquadrabile come moderata non è più in grado da molto tempo di rappresentare i reali bisogni della più grande fetta della popolazione.
Oggi la classe operaia non esiste più, rimpiazzata da una nuova forma sociale che raccoglie situazioni ancor più degradanti di quelle del passato, tra giovani senza prospettive, adulti senza lavoro, anziani con serie difficoltà a sopravvivere economicamente, il tutto ammalorato da una sempre più forte sensazione di insicurezza sociale di pericolo, dovuto a un’evidente crescita della microcriminalità. A chiudere il cerchio c’è la situazione legata all’immigrazione, con una gestione fin qui dissennata e una percezione più che suffragata dai fatti di una forte disparità tra lo straniero e l’Italiano.
Mancano le risposte, e questo è pericoloso, perché le risposte servono e, quando non arrivano, diventa automatico andarle a cercare laddove si cerca di darle, anche se errate. Ecco allora che fenomeni di estremismo e movimenti che, fino a poco tempo fa, potevamo considerare poco più che folcloristici, diventano ora preoccupanti per il messaggio errato che lanciano, un messaggio che, però, può essere percepito come una risposta a determinate esigenze e domande. Sono risposte sbagliate ma va considerato che non tutti sono attrezzati per distinguere il vero dal falso.
Il pericolo dell’estremo, quindi, diventa reale e rischia di trovare legittimazione popolare, esattamente come stavano trovando legittimazione le lotte armate di quarant’anni fa. Il compito del nuovo Parlamento e del nuovo Governo, che auspichiamo venga nominato quanto prima, dovrà essere proprio quello di fornire risposte concrete alle reali esigenze e alle domande essenziali delle classi medie, risposte che non possono essere soltanto slogan e iniziative di immagine, ma che devono costituire azioni concrete e risolutive dei problemi reali. Altrimenti il rischio di deriva diventa sempre più concreto.

Luca Craia