martedì 3 aprile 2018

Due Tunisini molestano, picchiano e se ne vanno in giro tranquilli.


Erano “noti alle forze dell’ordine”, già destinatari di decreti di espulsione dal territorio di Porto Recanati, i due Tunisini che, ieri notte, hanno prima molestato una ragazza davanti a una discoteca di Porto Recanati, appunto, e poi hanno malmenato, anzi, picchiato selvaggiamente alcuni altri giovani venuti in difesa della giovane. Hanno mandato all’ospedale tre persone e si sono dileguati. Ma si sa chi sono, i testimoni li hanno riconosciuti, anche il personale di sicurezza del locale li ha identificati, per cui si prenderanno… cosa? Una denuncia a piede libero, probabilmente, niente di più. Magari anche un decreto di espulsione. E poi? E poi niente, continueranno a fare quello che hanno sempre fatto, a molestare, picchiare, collezionare denunce nella piena consapevolezza che, in Italia, possono fare quello che vogliono.
Sono molti i punti su cui riflettere forniti da questa storia. Uno è che, a sedici anni e alle tre di notte, magari una ragazzina starebbe meglio a casa piuttosto che in una discoteca. L’altro è che i tre sono stati massacrati di botte ma nessuno, a quanto pare, è intervenuto per difenderli e fermare i due delinquenti che li stavano pestando. Il terzo è quello che dicevamo sopra: l’impunità, la certezza di farla franca. Probabilmente è proprio questo che sta infestando di delinquenti da quattro soldi le nostre città. Port Recanati ha il problema dell’Hotel House, salito di nuovo agli onori delle cronache nazionali per i macabri ritrovamenti recenti, ma ha anche un altro grosso problema: la vita notturna che non può essere sicura se in giro va certa gente e se certa gente viene lasciata tranquillamente in giro. Ora, però, vorrei vedere un’altra manifestazione contro gli Italiani razzisti come quella di pochi giorni fa, sempre a Porto Recanati.

Luca Craia