mercoledì 14 marzo 2018

Ennesimo Marocchino spacciatore arrestato. “Ben conosciuto” dai C.C. E che ci faceva in Italia?

Corriere Adriatico del 14/03/2018
Circola da ieri la notizia dell’arresto di un ventisettenne di nazionalità marocchina ma residente a Montegranaro, trovato in possesso di un certo quantitativo di cocaina. Ovviamente è doveroso fare un plauso all’opera dei nostri Carabinieri che incessantemente conducono una lotta ferratissima alla criminalità che sta attanagliando il nostro paese un tempo tranquillo.
Il fatto, l’ennesimo, comunque testimonia come a Montegranaro (come altrove, del resto) ci sia un enorme problema di criminalità radicalizzata all’interno della comunità magrebina, nella quale, pur essendoci tantissime brave persone che lavorano onestamente e cercano di integrarsi nel nostro tessuto sociale, si nascondono criminali della peggior specie e anche teppistelli da quattro soldi. Basti notare quanti ragazzi magrebini si siano procurati un cane di indole aggressiva, pitbull prevalentemente.
Le notizie che arrivano quasi quotidianamente disegnano un quadro in cui, con ogni evidenza, lo spaccio della droga è fermamente in mano a personaggi stranieri di origine magrebina e questo è un dato sul quale occorre ragionare senza trincerarsi dietro le solite ipocrite barriere ideologiche, anche perché questi delinquenti danneggiano prima di tutto i loro connazionali integrati e onesti.
Mi auguro che, almeno in città, si apra un dibattito per analizzare questa situazione e trovare le soluzioni che la legge consente di applicare, in modo di poter tornare a una certa tranquillità che possa assomigliare a quella di un tempo, della cui perdita non possiamo e non dobbiamo farci una ragione. Auspico quindi che le forze politiche e sociali montegranaresi prendano l’iniziativa di aprire un confronto su questo tema per portare delle proposte anche da inserire nei programmi elettorali per le prossime votazioni amministrative del 2019.
Il problema, però, è dato dalla legislazione vigente. Tutti i giornali parlano di questo personaggio arrestato come di un individuo “ben conosciuto” dalle forze dell’ordine. Da qui le domande che, per quanto scontate, sono legittime: se era ben conosciuto, cosa ci faceva ancora a piede libero? Cosa ci faceva ancora in Italia? Sono domande che potrebbero e dovrebbero trovare risposte politiche dal nuovo Parlamento che si dovrà insediare a giorni, sempre che, per i soliti giochetti prodotti da una classe politica inadeguata e perniciosa, non si debba tornare al voto a breve.
In Italia chi delinque deve essere punito ma, se a delinquere è uno straniero, questi deve essere espulso immediatamente e fisicamente dal suolo nazionale. Le leggi in vigore, scritte sempre in bilico tra ipocrisie ideologiche e morali pseudo religiose, non lo consentono. È ora che i cittadini chiedano a gran voce a chi ci governerà che si metta mano a questa situazione per risolverla, perché è anche attraverso provvedimenti seri in questo senso che passa la sicurezza dei cittadini.
Ma a livello locale cosa si può fare? Ricordo la Sindaco di Montegranaro imbestialita perché un Marocchino aveva sradicato gli alberelli di Natale di viale Gramsci, tanto arrabbiata da prometterne la cacciata dai confini comunali. La cosa, naturalmente, non è avvenuta, anche perché, in quel caso, non si configurava certo un reato grave. Ma di cittadini che commettono reati gravi ce ne sono molti, uno è quello di cui stiamo parlando, un altro è stato arrestato circa una settimana fa. Per questi forse si può fare qualcosa. Perché non farlo?


Luca Craia