Sulla pagina Facebook del
Movimento 5 Stelle di Montegranaro è apparso, ieri sera, un laconico comunicato
che dice: “In merito alla visita a
Montegranaro del sig. Matteo Renzi e delle preoccupazioni del Sindaco circa
eventuali atteggiamenti eversivi del Movimento 5 Stelle, siamo a ribadire che il gruppo attivisti di Montegranaro
non ha organizzato nulla e non ha incitato nessuno a manifestare contro tale
signore in quanto lo riteniamo da sempre un personaggio inaffidabile e
inattendibile”.
Atteggiamenti eversivi? Mi sono incuriosito e ho cercato
di capire cosa sia successo, perché l’accusa pare pesante, specie se parte da
un Sindaco che già in passato ha dato prova di non avere problemi ad agire per
vie legali, o minacciare di farlo, solo per tacitare la critica. Ufficialmente
non ho cavato un ragno dal buco, nel senso che i Cinquestelle pare vogliano
spiegare la situazione con un comunicato ufficiale. Poi ho chiesto un po’ in
giro e ho più o meno ricostruito i fatti.
In sostanza il Sindaco Mancini si sarebbe lamentata dei
numerosissimi post che, tra il serio e il faceto, invitavano ad andare a
contestare il Presidente (di che?) Renzi. Evidentemente il Sindaco di
Montegranaro ci teneva particolarmente a fare bella figura col capo del suo
partito e si è preoccupata di evitare qualsiasi forma di contestazione. Ora,
che la contestazione sia eversiva mi pare un paradosso, quandanche sui social
venga esposta in modo colorito del tipo “tiriamogli i pomodori” o “tiriamogli
le pietre”. Preoccuparsi per frasi di questo tipo, considerarle eversive, è un
autentico processo alle intenzioni. Sono frasi che su Facebook hanno circolato
e sono state detta da centinaia di persone e, se avessimo fatto un giro per i bar
ieri mattina, avremmo incontrato altrettanti presunti eversori. Solo che poi, a
Renzi, nessuno ha tirato nulla.
Ma i Cinquestelle che c’entrano? Pare che siano stati
accusati del fatto che, a sobillare le folle contro il leader maximo, siano
stati degli attivisti del Movimento. E quindi pare che la responsabilità di
qualsiasi cosa dica un attivista o un elettore del Movimento 5 Stelle debba
ricadere in capo al Movimento stesso. È come dire che i fatti compiuti dal
terrorismo rosso siano imputabili all’allora Partito Comunista. Abbastanza
paradossale.
Infine il diritto di parola. Tanto sforzo per contrastare
la protesta contro Renzi a livello istituzionale non si è mai riscontrato, per
esempio, per difendere il diritto di parola di tale Matteo Salvini. Posto che
ognuno dei due personaggi possa dire stupidaggini o cose sagge a seconda dei
punti di vista, rimane il fatto che entrambi abbiano pari diritto di
esprimersi. Curioso che i difensori del diritto di parola di Renzi siano li
stessi che puntualmente vogliono impedire a Salvini di parlare.
Luca Craia
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