Finalmente un gesto concreto per il martoriato centro storico: hanno
fatto la segnaletica stradale. È una novità, nel paese antico di Montegranaro
la segnaletica orizzontale, a memoria d’uomo, non c’è mai stata. È anche un
gesto atteso, uno dei quattro impegni presi dall’assessore Beverati con le tre
associazioni che si occupano di centro storico con le quali aveva iniziato un
dialogo che poi si è spento, così, come un amore estivo alla prima pioggia d’agosto.
È un fatto positivo: finalmente nel centro storico c’è una regola e
possiamo invocarla quando i soliti selvaggi lasceranno la loro macchina come
se, arrivati loro, il mondo si fermasse. È anche un piccolo segnale di
attenzione verso un problema che è infinitamente più grosso di una striscia
bianca per terra, ma che, con quella striscia bianca, sente l’istituzione un
pelo, ma proprio un pelino ino ino, più vicina.
Ma mi aspettavo un minimo di coerenza, in Beverati. Un ragionamento
cominciato insieme, con sopralluoghi in notturna, abbozzi di progettualità, una
collaborazione che cominciava a filare per il verso giusto, ora vede un operaio
che fa le strisce senza sentire nessuno. E, magari, applicando quella
partecipazione tanto invocata nei programmi elettorali ma giammai applicata nel
concreto, si poteva fare un lavoro migliore, magari evitando che, in un luogo
dove i posti auto sono al massimo quattro, ne perdessimo cinque.
Pazienza, un’occasione persa per mettere in campo quella sinergia che
manca a Montegranaro, quella capacità di ragionare sulla questione senza fare
di chi dissente in altre questione un nemico su tutto. Ma è così che
funziona. Ora gli abitanti del centro storico hanno qualche posto auto in meno,
qualcuno non ne sarà felice, ma almeno potremo chiamare le guardie quando il
solito imbecille parcheggerà a organo riproduttivo canino. Un piccolo
progresso, e un’ennesima conferma di una visione politica tutt’altro che
coerente e, soprattutto, tutt’altro che democratica.
Luca Craia
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