La Regione Marche ha recepito e adeguato alle esigenze e alle
normative regionali il modello unificato nazionale del “Permesso di
costruire”. Si tratta di un iter previsto dalla legge stessa che è
strutturata in modo che ogni regione possa adeguarla alle specificità locali e
a esigenze specifiche. La notizia è stata data dalla stessa Regione Marche con
un comunicato stampa.
Che le
Marche abbiano esigenze specifiche, dopo i due terremoti dello scorso anno, è
evidente. “Prevediamo sin da ora la possibilità di semplificare gli adempimenti
– dice Anna Casini, vice Presidente della Regione Marche - sulla base delle
necessità che si manifesteranno durante la ricostruzione post sismica. Il
modulo verrà ulteriormente adeguato conformemente alle norme specifiche che
potranno essere emanate”. Il che significa che, al momento, le norme non
sono così confacenti alle specifiche esigenze del territorio.
Se serviva
una prova di questo, l’abbiamo avuta col caso di Peppina, la terremotata
novantacinquenne cacciata di casa dallo Stato perché la legge lo prevede. Pare
chiaro che, se la Regione avesse provveduto prima ad adeguare la normativa, il
caso di Peppina non sarebbe esistito. E, a quanto pare, ancora siamo lontani
dal definire un’elasticità della norma adatta a rispondere alle esigenze dell’emergenza
e della ricostruzione. Come dire: per queste cose non metteteci fretta.
Luca Craia
(foto Cristiana Salvatori)
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