Stamattina, insieme al restauratore Marco Salusti e a un suo
collaboratore, sotto la supervisione di Silvia Mercuri per il Comune di
Montegranaro, in qualità di responsabile del progetto per conto di Arkeo, ho staccato dalla parete della cappella delle Anime Sante del
Cimitero di Montegranaro il Crocifisso che era appeso lì da circa centoventi
anni, per portarlo presso il laboratorio di Marco Salusti dove verrà restaurato
grazie alla donazione del cittadino montegranarese Giuseppe Raparo.
È il penultimo atto di un processo che si è protratto molto più a
lungo di quanto previsto per una serie di intoppi burocratici, peraltro
evitabili, che hanno fatto dilatare i tempi aggravando una situazione che già,
di per sé, era piuttosto seria. La scultura in cartapesta del Cristo in Croce,
infatti, risulta maggiormente deteriorata rispetto a quanto stimato oltre nove
mesi fa e questo complicherà il lavoro di restauro il cui costo, comunque,
rimarrà invariato grazie alla disponibilità e l’amicizia del restauratore.
I tempi stimati per l’intervento sono un paio di mesi. Non si farà in
tempo, quindi, a riconsegnarlo per il mese di novembre come avremmo sperato, ma
dovremo attendere almeno dicembre, sempre considerando le propedeutiche e
frequenti ispezioni in corso d’opera da parte della Soprintendenza che seguirà
da vicino tutto il processo di recupero dell’opera.
Ma ce l’abbiamo fatta: ora il Crocifisso è finalmente nelle mani del
restauratore che inizierà subito a lavorarci bloccando i processi degenerativi
per poi procedere al restauro che non potrà essere squisitamente conservativo
in quanto vi sono carenze notevolissime che compromettono la stessa staticità
della scultura e, quindi, sarà necessario ricostruire alcune parti, in primis
quella posteriore del bacino. Siamo in dirittura d’arrivo e speriamo di poter
riconsegnare presto il bene alla Comunità di Montegranaro, rimettendo al suo
posto un'altra piccola tessera del grande mosaico dei beni culturali cittadini,
per lo più dimenticati e ignorati. È una delle nostre missioni ed è quella per
la quale destiniamo tutti i nostri fondi, con l’aiuto, come in questo caso con
Giuseppe Raparo, di Montegranaresi generosi e illuminati.
Luca Craia
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