Non ci faremo condizionare. Non ci faremo impaurire. Il terrore non
vincerà. Quante volte abbiamo sentito queste frasi pronunciate da politici e
uomini di potere, commentando l’ennesimo attentato di matrice islamista?
Ieri ero a Potenza Picena, dove da decenni, l’ultima domenica di
settembre, si festeggia la vendemmia con la tradizionale Kermesse de Il
Grappolo d’Oro. È la classica festa dell’uva con carri allegorici, e da sempre
le strutture di cartapesta si schieravano in fila lungo via Piana, l’attuale
viale Trieste, per poi muovere verso piazza Matteotti dove centinaia se non
migliaia di persone si ammassavano per assistere allo spettacolo. I carri
sfilavano per le vie del paese tra ali di folla, e buona parte del fascino
della festa era proprio questo: vedere la sfilata. Ieri questo non è avvenuto
per motivi di sicurezza: i carri non hanno sfilato ma sono andati diretti in
piazza, senza il consueto percorso cittadino. Il pericolo di attentati, per
quanto scarso, esiste e giustamente si cerca di evitare di lasciare gioco
facile alle bestie islamiste. Ma, in questo modo, le bestie islamiste hanno già
vinto.
Ci stanno facendo modificare i nostri stili di vita. Le nostre bellissime
città, le piazze, i viali, i luoghi splendidi del nostro Paese in cui l’occhio
gode di una bellezza unica al mondo sono deturpati da blocchi di cemento e
transenne per evitare che qualche mostro impazzito si precipiti sulla folla a
tutta velocità con qualche mezzo pesante e falcidi vite innocenti in nome di un
dio sanguinario. Ci sono misure di sicurezza rigidissime ovunque vi sia un
assembramento di persone che pacificamente passano il loro tempo godendo di
manifestazioni o, semplicemente, vivendo la propria vita, la propria libertà.
È questo il punto: ci stanno togliendo la libertà di muoverci, di
godere della nostra vita, di impiegare il nostro tempo. Stanno modificando il
nostro stile di vita. E questo non è accettabile. Ben inteso: è logico che
dobbiamo proteggerci. Ma dobbiamo anche reagire, dobbiamo difendere la nostra
libertà e non soltanto con dei blocchi di cemento. Si devono prendere delle
misure serie, anche drastiche, per eliminare i rischi di attacco terroristico,
rischi che esisteranno sempre così come esistono il male e gli uomini malvagi,
ma sacrificare i nostri diritti il nostro stile di vita senza alcuna reazione
equivale a una resa incondizionata: hanno vinto loro.
Luca Craia
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