giovedì 5 gennaio 2017

San Serafino, futuro fosco. Prima viale Gramsci


Il porticato di San Serafino, foto pubblicate su L'Ape Ronza il 17 novembre 2016

Stamattina anche il Corriere Adriatico, finalmente direi, si occupa della situazione della chiesa di San Serafino. La domanda che si pone Pagliariccio è quella che su queste pagine ci veniamo facendo già dallo scorso agosto, quando si manifestarono le prime preoccupanti crepe che furono sostanzialmente ignorate dai tecnici comunali che lasciarono la chiesa aperta al pubblico fin quando la scossa del 30 fece capire a tutti quanta leggerezza ci fosse stata in quella decisione. Quando riaprirà San Serafino?
La parete di fondo, verso il Campo dei Tigli, spaccata e spanciata.
Io la vedo molto scura. Vi spiego perché. Primo, la vedo scura perché, se si usa la stessa solerzia e perizia utilizzate finora, visto quanto sopra e visto che, fino a poco fa, i nostri amministratori affermavano tranquillamente che i danni fossero lievi, fino a quando, foto alla mano, abbiamo dimostrato che tanto lievi non fossero. Ma il motivo principale del mio pessimismo è un altro: i soldi. Non ci sono soldi, questo è certo, a meno che non si prendano risorse destinate ad altri interventi. Ma, vista la caparbietà con la quale si perseguono obiettivi che sono prioritari solo nella testa dei nostri amministratori, vedi viale Gramsci, se si vuole intervenire occorrerà attendere che arrivino eventuali fondi per la ricostruzione post terremoto. E non è per adesso. Quindi rassegniamoci: San Serafino riaprirà, forse, se non succede nient’altro, tra qualche anno.

Luca Craia                         

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