sabato 27 agosto 2016

Lesioni su Palazzo Francescani. E il Municipio come sta?



Non tutti lo avranno notato, ma passando per piazza Mazzini e alzando la testa appena varcata la soglia del salotto cittadino, si nota che la parete esterna sinistra di palazzo Francescani presenta due grosse crepe slabbrate che, se prima c’erano, ora sono decisamente più marcate. La vista appare piuttosto preoccupante e probabilmente lo è, visto che pare che stamane tecnici del Comune fossero in piazza proprio ad osservare quello scorcio. Quell’ala del palazzo non è utilizzata: vi sono degli spazi che erano privati e che sono stati recentemente acquisiti dal Comune ma che non sono accessibili dalla scala del palazzo. Esattamente non si sa come entrarci.
Pare anche che parte dell’ex convento francescano sia stata dichiarata inagibile: si tratta della porzione dove, per capirsi, ci sono i bagni del piano dove risiede la sala consiliare. Sembra che le volte imperiali che fanno da soffitto a quella parte dell’edificio siano state lesionate, il che aggraverebbe un quadro già di per sé non certo tranquillizzante.
E il municipio? Le poche notizie circolate in questi giorni parlano di sopralluoghi che non hanno dato esiti particolarmente preoccupanti ma, avendo visto con i miei occhi lo stato del primo piano del palazzo comunale un paio di anni fa, so che la situazione, prima del terremoto, non era affatto bella. Non credo che il sisma abbia fatto bene alle già provate strutture del vecchio edificio, specie al povero teatro Novelli la cui volta in camorcanna era già molto mal messa allora.
Quindi probabilmente Montegranaro ha subito danni dal sisma. Certamente non gravi come nelle zone più prossime all’epicentro, ma comunque danni ce ne sono. Pare, oltretutto, che si susseguono le segnalazioni di privati per poter almeno verificare lo stato delle proprie abitazioni e sembra che il Comune abbia predisposto un apposito modulo per effettuare queste segnalazioni (se interessati, chiedete in Comune, sull’amato Facebook non c’è traccia di queste cose).
Il punto è questo: se continuiamo a negare, in maniera oltretutto inspiegabile, che abbiamo subito danni, rischiamo di non prendere un centesimo di eventuali fondi per restauri e ristrutturazioni. Certamente la precedenza sia data a chi ha più bisogno, ma se ce ne fosse anche per noi e ne avessimo necessità e diritto, non è dormendo o negando i fatti che otterremmo qualcosa.

Luca Craia

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