mercoledì 10 agosto 2016

La fine della solidarietà sociale ucciderà il Popolo Italiano



Prendo spunto da un post del noto clarinettista Giuseppe Gentile nel quale lamenta come il Governo abbia tagliato i fondi alle fondazioni lirico-sinfoniche nel silenzio generale, con la sola labile protesta dei diretti interessati. Il mondo della cultura italiano, i tanti intellettuali o presunti tali che affollano televisione, radio, giornali e, soprattutto, social network tacciono mentre viene inferto un colpo mortale alla cultura italiana. Tace il mondo dell’editoria, quello dell’arte, quello del teatro. Tace chi non è colpito direttamente dall’ennesimo nefasto provvedimento di questi criminali che ci governano o fanno finta di farlo.
Il nocciolo del problema è questo: se non si è colpiti direttamente non si reagisce. Non c’è solidarietà tra categorie professionali e sociali e nemmeno all’interno della stessa categoria; così l’operaio perde il posto nel silenzio degli altri operai che lavorano per altri datori di lavoro e continuano a farlo, al malato vengono sottratti diritti con buona pace dei sani che ritengono di rimanere tali per sempre, si tagliano le pensioni con la tacita approvazione di chi non ritiene di arrivarci nemmeno, alla pensione. Il nostro è un popolo diviso, non esiste solidarietà.
I social network ci danno uno spaccato impietoso della situazione: leggo di insegnanti che, per diventare di ruolo, devono farsi trapiantare da un anno all’altro in giro per il Paese che, invece di incassare il sostegno degli amici, ne registrano lo sberleffo. Sento gente che ritiene giusto aumentare i ticket sanitari perché “così la smettono di farsi le analisi ogni tre mesi a spese mie”.
Nel mio piccolo blog assisto al silenzio assoluto quando tratto questioni secondo me importanti che riguardano il mio paesino, un’assoluta assenza di reazioni; poi tocchi l’interesse particolare e scoppia il putiferio, ti si scatena addosso l’ira funesta di gente che dei problemi di Montegranaro, finora, non si era mai interessata, quasi vivesse altrove.
Siamo scollati, scollegati, lontani gli dagli altri. I social ci danno l’illusione di essere tutti vicini invece ci separano ogni giorno di più. E tutto questa fa il gioco di chi sta massacrando il nostro Paese, che fa leva su questa ignavia, su questa accidia intellettuale, su questo egoismo di fondo per fare come gli pare. Poi gli istinti feroci ce li fano sfogare con lo sport o qualche fatto di cronaca se non costruito, attrezzato ad arte.

Luca Craia

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