Inauguro con questo racconto una serie di resoconti di un lavoro di raccolta fatto qualche tempo fa sulle antiche leggende popolari del popolo montegranarese. Come si vedrà, sono leggende spesso diffuse anche in altri paesi se non addirittura universali, ma è sicuramente divertente conoscerle e utile raccoglierle a futura memoria.
C’era un uomo che possedeva un frantoio. Per il suo lavoro aveva necessità di fare delle consegne, e per questo aveva comprato un carro che faceva trainare da due cavalli. Dopo una giornata di lavoro, al tramonto l’uomo chiuse il frantoio e poi si recò alla stalla per assicurarsi che i cavalli stessero bene e fossero al sicuro, dopodiché andò a casa per il meritato riposo. Durante la notte sentì dei rumori dalla finestra, si affacciò ma non riuscì a vedere nulla, per cui tornò a coricarsi. La mattina successiva, però, andò alla stalla per controllare i suoi cavalli e incredibilmente li trovò tutti sudati, come se avessero corso per tutta la notte. La loro criniera era tutta intrecciata di tante strane treccine. Erano state le streghe che, durante la notte, avevano preso i cavalli e avevano corso con loro fino a poco prima che sorgesse il sole.
È diffusa in tutta Italia la credenza che le streghe avessero una particolare passione per l’equitazione e che di notte si intrufolassero nelle stalle, prendessero un cavallo e lo cavalcassero tutta la notte, per poi riportarlo al suo posto lasciando come segno di sé delle strane trecce sulla criniera. Si trovano leggende simili a questa da nord a sud.
Luca Craia