sabato 21 maggio 2022

Con le attività di Arkeo si prova a far rivivere il castello, luogo che appartiene a tutti i Montegranaresi.

 

Sono due i motivi di soddisfazione per i Venerdì di Arkeo do cui ieri sera abbiamo chiuso la fase primaverile con una splendida lectio magistralis da parte della professoressa Luciana Grilli Cicilioni: prima di tutto l’aver portato la storia di Montegranaro ai Montegranaresi, toccando argomenti certamente non popolarissimi e stuzzicando interesse e partecipazione. Come ho detto ieri sera, le ricerche che effettuiamo sulla storia della comunità cittadina servono non solo per un sapere piacevole ma fine a se stesso, ma sono fondamentali per la riscoperta delle radici della stessa comunità che può essere tale solo se è pienamente cosciente di sé e saprà dove andare anche in funzione del sapere da dove viene.

Il secondo motivo di soddisfazione è il vedere il centro storico frequentato. E quando parlo di centro storico non penso alla piazza, che pure merita di essere riscoperta e vissuta di nuovo: penso proprio al cuore del paese, alle stradine e ai vicoli, a quegli spazi che sono rimasti vuoti per troppo tempo. Da quando l’Amministrazione Comunale ci ha assegnato la sede di Palazzo Agostiniani, Arkeo ha lavorato perché quell’edificio, un tempo fulcro attorno al quale si è formata la comunità di Montegranaro, culturalmente ed economicamente, come abbiamo visto ieri sera andando indietro nel tempo, tornasse a essere il volano della vita cittadina. E questo stiamo cercando di farlo in maniera sistematica, facendo in modo che la gente si abitui a frequentare il centro storico.

A Montegranaro siamo abituati ad arrivare in macchina davanti all’uscio della meta e, se questo non ci è possibile, cambiamo meta. In questo modo (ma non solo per questo motivo) abbiamo perso il presidio del cuore del paese e della comunità. Lo sforzo che stiamo cercando di far compiere ai Montegranaresi è quello di tornare a occupare quegli spazi che non sono un quartiere come un altro, ma sono la casa comune, la casa avita, il luogo da cui tutti veniamo e che per questo ci appartiene. A Montegranaro non ci sono tre quartieri e tre comunità come qualcuno pensa. C’è un solo paese e una sola comunità, e il castello è il fulcro, lo spazio comune, la radice di tutto. E per questo appartiene a tutti. I Montegranaresi devono riprenderselo e farlo tornare a vivere. Arkeo sta provando a fare questo.

 

Luca Craia

venerdì 20 maggio 2022

Montegranaro ha la sua guida turistica, un libretto di 40 pagine dedicato ai visitatori (e ai Montegranaresi).

 

Stamattina mi hanno consegnato, fresche di stampa, le prime 100 copie della prima guida turistica di Montegranaro: Alla scoperta di Montegranaro. Il libriccino consta di 40 pagine stampate a colori su carta patinata ed è stato finanziato in piena autonomia da Arkeo. Scrivendolo ho privilegiato l’idea di semplificare, fornendo le indicazioni fondamentali per conoscere il paese, la sua storia e i suoi principali beni culturali con un ampio corredo fotografico, il tutto per fornire al visitatore uno strumento per poter girare il paese in autonomia avendo le nozioni fondamentali per capire e apprezzare quello che si sta vedendo. Ma sarà utile, ne sono certo, anche ai Montegranaresi per scoprire e riscoprire il luogo in cui vivono e di cui spesso non conoscono i tesori più preziosi.

Presenteremo la pubblicazione nel prossimo mese di giugno con un tour guidato del paese.

 

Luca Craia


 

L’Abbraccio: un numero “amico” per aiutare chi si prende cura di chi soffre.

 

Sono tante le famiglie che purtroppo devono affrontare la miriade di problemi legati alle malattie oncologiche, problemi ovviamente legati al dolore, alle implicazioni emotive, al disorientamento di fronte al percorso di cura che personalmente o accompagnando una persona cara si deve affrontare, o anche alle questioni burocratiche. Una somma di pesi che a volte risulta molto difficile se non impossibile da tollerare, e che quasi sempre si deve affrontare da soli. I volontari dell’associazione L’Abbraccio di Montegranaro hanno avuto modo di verificare, nel corso degli anni di attività in cui hanno dato aiuto e sostegno alle famiglie degli ospiti dell’hospice “La Farfalla” di Montegranaro, quanto deve soffrire al di là della malattia in sé chi è colpito da questo tipo di patologia.

Da qui nasce l’idea di un numero di telefono da mettere a disposizione di chi affronta da solo o quasi questo percorso così difficile. Nasce “L’Abbraccio Risponde”, un servizio gratuito di ascolto telefonico rivolto a familiari e alle persone particolarmente vicine a chi sta vivendo una malattia in fase avanzata. Chiamando il numero 392.9433340 si potrà contare sul supporto di un esperto che, grazie alle sue competenze professionali, alla propensione all’ascolto senza pregiudizio, accoglierà le richieste di aiuto e supporto.

I volontari de L’Abbraccio dicono che è “un piccolo contributo nel prendersi cura di chi si prende cura”, in realtà è un altro grande aiuto che questa associazione, che opera ormai da un decennio con dedizione, impegno e preparazione, offre a sostegno dei familiari di chi affronta la fase avanzata di malattie oncologiche e assimilabili.

 

Luca Craia